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Equitalia chiude: cosa si paga e cosa no, le novità nella manovra

Il decreto varato sabato dal Governo (ancora da approvare) non prevede un condono, ma una sanatoria parziale: via sanzioni e indennità di mora – Ecco come si attiva la procedura, su quali debiti si applica e come si fanno i versamenti – Dovrebbero essere escluse le multe per violazione del codice della strada – Dubbi su “aggio” e Iva.

Equitalia chiude: cosa si paga e cosa no, le novità nella manovra

Con la chiusura di Equitalia arriva un’ondata di sconti sulle cartelle esattoriali. Insieme alla legge di Bilancio, sabato il Governo ha varato un decreto – ancora da limare prima dell’approvazione definitiva – che rottama la società di riscossione controllata dall’Agenzia delle Entrate (al 51%) e dall’Inps (al 49%). Entro sei mesi, la responsabilità di recuperare le imposte non pagate passerà all’Agenzia stessa. Per i contribuenti questo comporterà l’apertura di una sanatoria sulle cartelle che ancora giacciono negli uffici di Equitalia.

1. COSA SI CONTINUA A PAGARE

Non si tratta di un condono, perché i debiti con lo Stato andranno saldati per intero, così come gli interessi per il ritardato pagamento, che aggiornano il debito rispetto al momento in cui è maturato, ma sono comunque molto bassi (circa lo 0,5% annuo).

2. COSA NON SI PAGA PIÙ

Saranno però cancellati gli interessi di mora e le sanzioni, che scattano dal momento della notifica della cartella e in alcuni casi possono far triplicare l’importo dovuto. In media, il peso delle cartelle esattoriali dovrebbe subire una riduzione fra il 30 e il 50 percento.

Potrebbe essere cancellato o ridotto anche il cosiddetto “aggio”, cioè la commissione incassata da Equitalia come compenso per il servizio svolto a nome del creditore. Oggi ammonta al 3% della somma dovuta se il contribuente paga la cartella esattoriale entro due mesi dalla notifica. Altrimenti sale al 6 percento.

3. COSA CAMBIA PER PIGNORAMENTI E PROCESSI

L’adesione alla sanatoria interrompe le azioni esecutive da parte di Equitalia come pegni e pignoramenti. Possibile anche la chiusura delle pendenze giudiziarie se il processo non è ancora arrivato al dibattimento in primo grado.

4. SU QUALI DEBITI SI APPLICA 

Nel perimetro della sanatoria non rientrano solo i debiti con il Fisco centrale, ma anche quelli con l’Inps e con l’Inail. Dovrebbero invece essere escluse le multe per violazione del codice della strada. Dubbi anche sulle cartelle emesse per il mancato pagamento dell’Iva, che è un’imposta di valore europeo, poiché una parte del suo gettito è impiegata per finanziare il bilancio Ue. Bisognerà attendere la versione finale del decreto per fare chiarezza su questi punti.

5. COME SI ATTIVA E COME SI PAGA 

La sanatoria probabilmente non sarà automatica, ma applicata su richiesta dei contribuenti. In ogni caso, l’amministrazione invierà una nuova cartella esattoriale più leggera della precedente. Il pagamento potrà avvenire in un’unica soluzione oppure a rate per un periodo massimo di tre anni, pari a 36 versamenti mensili.

6. COSA CAMBIA PER CHI STA GIÀ PAGANDO UNA CARTELLA A RATE

Chi sta già pagando una cartella esattoriale a rate potrà ottenere lo sconto previsto dalla sanatoria solo sui versamenti ancora dovuti. E non è consigliabile interrompere i pagamenti in attesa dello sconto, perché la versione finale del decreto potrebbe escludere dai benefici chi ha tentato questa strada.

7. I VANTAGGI PER LO STATO

Lo sconto, pur riducendo i crediti in favore dello Stato, dovrebbe funzionare anche come incentivo al pagamento, per cui il Governo stima che nel 2017 il gettito aumenterà di quattro miliardi.

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