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Borse 6 giugno: lo scontro Trump-Musk non turba Wall Street. Piazza Affari è ancora la migliore d’Europa e lo spread è a quota 95

Più che la telenovela tra Trump e Musk e più dei nuovi dati sull’occupazione americana Wall Street spera nel disgelo Usa-Cina sui dazi mentre le banche spingono il Ftse MIb

Borse 6 giugno: lo scontro Trump-Musk non turba Wall Street. Piazza Affari è ancora la migliore d’Europa e lo spread è a quota 95

Il rally di Wall Street in avvio, dopo un rapporto sul lavoro migliore del previsto, contagia oggi parzialmente i listini europei, che trovano nel finale la via del rialzo, pur restando prudenti a causa dei tanti fronti ancora caldi. Sarà che negli Usa volano gli stracci tra i gemelli diversi Elon Musk e Donald Trump, sarà che le trattative sui dazi sono ancora prive di una soluzione, sarà che la pace in Ucraina e in Medio Oriente è lontana, fatto che sta la prudenza prevale nel Vecchio Continente e la settimana si chiude fiacca, non tanto diversamente da com’era cominciata. Gli investitori europei si interrogano anche sui prossimi passi della Bce, dopo il taglio al 2% di ieri e le parole della presidente, Christine Lagarde, secondo la quale si sta avvicinando la fine del ciclo di allentamento dei tassi.

Piazza Affari è la migliore, guadagna lo 0,55% e sale a 40.601 punti base, sostenuta dal balzo di Recordati +3,78%, effervescente dopo che JP Morgan ha alzato il target price a 67 euro dai 65 precedenti. Bene le banche. 

Mettono a segno piccoli rialzi Londra +0,34%, Parigi +0,19%, Amsterdam +0,48% e Madrid +0,39%. Francoforte cede invece lo 0,1%, pur restando vicina ai massimi storici. A preoccupare la borsa tedesca e anche Berlino sono i dati macro del giorno, con la produzione industriale teutonica e quella francese peggiorate nella misura dell’1,4% su base mensile.

Rimbalza Tesla dopo il tonfo di ieri

Oltreoceano invece Wall Street appare tonica in avvio, con l’S&P500 (+1,13%) oltre i 6000 punti base come non accadeva da febbraio. I progressi sono analoghi per il DJ (+1,14%) e il Nasdaq (+1,24%).

In particolare rimbalza Tesla, +5,45%, dopo il tonfo di ieri a seguito della furiosa lite sui social tra Elon Musk e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Sembrava che i due ex alleati dovessero chiarirsi al telefono oggi, poi il tycoon ha smentito la possibilità di questo contatto: Musk “è completamente impazzito: mi vuole parlare” ma “non sono interessato”. I due potrebbero farsi reciprocamente molto male, anche se per ora la guerra è solo di parole.

Bene l’occupazione negli Usa, Trump chiede un taglio dei tassi dell’1%

La pagina macro ha portato oggi una ventata di ottimismo sui mercati, dopo che il rapporto sull’occupazione di maggio negli Stati Uniti ha stupito positivamente, sgombrando un po’ le nubi portate nei giorni scorsi dal rapporto Adp sull’occupazione nel settore privato (sotto le stime) e dalle richieste settimanali di disoccupazione (oltre le stime). 

I posti di lavoro creati a maggio sono stati 139.000 (escluso il settore agricolo) rispetto ad aprile, mentre gli analisti attendevano un aumento di 125.000 posti e si è toccato il 53esimo mese positivo di seguito. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,2%. Un quadro che ha fatto esultare la Casa Bianca e ha offerto a Trump l’occasione di randellare di nuovo verbalmente il presidente della Federal Reserve Jerome Powell: “è un disastro! – ha scritto su Truth – L’Europa ha già fatto dieci tagli, noi nessuno. Nonostante lui, il nostro Paese va alla grande. Vai con un taglio di un punto percentuale!”. 

In realtà la solidità dell’economia a stelle e strisce farebbe propendere per una Fed prudente – oggi i prezzi dei T-Bond sono in calo e i rendimenti in aumento – ma nelle prossime settimane si vedrà come e se la nuova mole di dati, il quadro complessivo e le pressioni della Casa Bianca influenzeranno le scelte della banca centrale Usa. La prima occasione per fare il punto sarà il meeting del 17-18 giugno. 

Intanto oggi hanno un po’ allentato la loro stretta le banche centrali di altri paesi: l’India ha tagliato i tassi di 50 punti base al 5,5%; la Russia ha ridotto il costo del denaro dell’1%, al 20%, citando il rallentamento dell’inflazione e i segnali di debolezza economica.

Dollaro in ripresa 

Il rapporto americano sull’occupazione è un balsamo per il dollaro, che oggi risale contro le principali valute al termine di una settimana negativa. Il biglietto verde mette a segno un progresso superiore all’1% contro lo yen, per un cambio di 144,91. La divisa degli Stati Uniti prevale anche sull’atra valuta rifugio per eccellenza, il franco svizzero, per un cambio leggermente superiore a 0,82.

L’euro arretra dai livelli toccati ieri (quando si era spinto fino a 1,15) e al momento tratta a 1,1387, con un calo dello 0,5% circa.

La ripresa della propensione al rischio penalizza leggermente l’oro, che arretra a 3326,56 dollari l’oncia (-0,78%), mentre il petrolio brinda allo stato di salute della prima economia del mondo: il future Brent si apprezza dell’1,45%, a 66,29 dollari al barile.

Piazza Affari: bene le banche, realizzi su Leonardo

In Piazza Affari il focus resta soprattutto sulle banche e oggi ad attrarre l’attenzione sono state Bper (+1,33%) e Popolare di Sondrio (+0,74%), insieme al loro maggior azionista Unipol (+1,71%). Nel prospetto informativo sull’offerta pubblica di scambio lanciata dalla banca modenese su Sondrio – che partirà il prossimo 16 giugno – Bper definisce la Popolare il “partner ideale” per “storia” e “complementarietà” territoriale, oltreché “modelli di business”. 

Nel settore svetta inoltre Intesa Sanpaolo +1,46%, mentre Unicredit si apprezza dello 0,67%.

Sono più defilate Mps +0,44% e la sua preda Mediobanca +0,13%, nel gioco incrociato di offerte. Banca Mediolanum (+0,62%) l’11 giugno deciderà come votare all’assemblea dei 16 di Piazzetta Cuccia sull’offerta di quest’ultima su Banca Generali (+0,1%).

Nell’industria si mette in luce Interpump +1,38%, nel lusso Moncler +1,28%, nell’energia brilla Eni +1,08%.

Le blue chip in ribasso sono solo sei, guidate da Leonardo -3,09%, in altalena questa settimana, tra nuove giornate in rally e prese di beneficio.

Fuori dal paniere principale la matricola Giocamondo Study archivia la sua prima seduta su Euronext Growth Milan con un rialzo del 14,71%. L’azienda opera nel settore delle vacanze studio.

Spread in calo

Sul secondario è anche oggi primavera: lo spread tra Btp 10 anni e Bund di uguale durata scende ulteriormente a 95 punti base. Il tasso del titolo italiano scende al 3,51%, contro il 2,57% del titolo tedesco.

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