Piazza Affari continua a guadagnare terreno, in sintonia con le principali Borse europee, sostenuta dalle aspettative di negoziati tra Pechino e Washington per alleggerire la tensione commerciale. Il Ftse Mib torna sopra i 38 mila punti, con una performance positiva soprattutto per i titoli industriali e le banche. In particolare, spiccano Prysmian, Leonardo e Interpump, mentre tra le banche si distinguono Unicredit, Mps, Bper e Intesa. Al contrario, il settore delle utility è in difficoltà, con Terna, Snam e Italgas tra i peggiori. Giù pure Enel ed Eni.
L’attenzione degli investitori è ora focalizzata sui dati macro in arrivo, in particolare quelli sul mercato del lavoro americano, da cui ci si attende segnali per valutare l’entità del rallentamento dell’economia statunitense. Intanto, l’inflazione nell’Eurozona rimane stabile ad aprile al 2,2%, con un aumento nei servizi e una continua discesa dei prezzi dell’energia. In Italia, l’inflazione si attesta al 2,1%.
Il Pmi manifatturiero dell’Eurozona cresce per il quarto mese consecutivo, ma resta sotto la soglia di 50, segnalando una fragilità persistente, sebbene la spesa per la difesa nella Ue possa offrire stabilità futura.
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Sul mercato valutario l’euro viaggia in rialzo a 1,1306 dollari dopo aver guadagnato oltre il 5% contro il biglietto verde ad aprile, grazie al crescente ottimismo sulla possibilità di un allentamento delle tensioni commerciali in seguito ai segnali del presidente Donald Trump di potenziali accordi con India, Giappone e Corea del Sud, nonché alla sua fiducia in un accordo con la Cina.
Sul mercato obbligazionario, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi è stabile a 111 punti. Il rendimento dei titoli di Stato decennali scende al 3,59%.