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Bialetti passa ai cinesi e va verso il delisting: Nuo perfeziona l’acquisizione e annuncia Opa a 0,467 euro per azione

Bialetti passa sotto il controllo del gruppo Nuo tramite Octagon BidCo, che lancerà un’Opa per uscire da Piazza Affari. Rinnovato il Cda e ridotto il debito

Bialetti passa ai cinesi e va verso il delisting: Nuo perfeziona l’acquisizione e annuncia Opa a 0,467 euro per azione

Dopo anni di caffè e moka iconici, Bialetti Industrie passa ufficialmente in mani straniere: Octagon BidCo, veicolo del gruppo Nuo, ha acquisito il 78,567% del capitale e il 78,650% dei diritti di voto, pari a 121,6 milioni di azioni. Octagon lancerà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria al prezzo di 0,467 euro per azione, con l’obiettivo di procedere al delisting da Piazza Affari. Lo ha comunicato l’azienda, spiegando che oggi il Consiglio di amministrazione, entrato in carica il 28 maggio 2025, è stato informato del perfezionamento del cambio di controllo.

Nel frattempo, il Consiglio è stato rinnovato e si è completato un rifinanziamento che ha ridotto significativamente l’indebitamento del gruppo.

Intanto il titolo sale dello 0,44% a 0,46 euro per azione, vicino al corrispettivo dell’offerta.

Bialetti: i prossimi passi: Opa e delisting

Octagon BidCo lancerà un’Opa per acquistare le azioni rimanenti e togliere Bialetti dalla Borsa di Milano, offrendo 0,467 euro per azione.

L’operazione fa parte di un progetto più grande per rifinanziare il debito di Bialetti, firmato con le banche nel 2021, per aiutare la crescita e lo sviluppo dell’azienda.

Per finanziare questa operazione sono stati fatti diversi accordi:

  • Un prestito junior fino a 30 milioni di euro da illimity Bank e AMCO, che è stato utilizzato per coprire parte del debito esistente di Bialetti, liberando l’azienda da questi debiti.
  • Un prestito senior fino a 50 milioni di euro con un gruppo di banche guidato da Banco Bpm, di cui circa 40 milioni serviranno a rifinanziare il debito.
  • Apporti di capitale da parte della società controllante HoldCo per quasi 50 milioni di euro, che hanno ridotto significativamente il debito complessivo del gruppo.

Grazie a questi accordi, il debito totale di Bialetti è sceso da circa 98,6 milioni di euro a 44,1 milioni.

Con il completamento di questa operazione, l’accordo di ristrutturazione del debito firmato nel 2021 è stato chiuso e considerato completamente risolto.

Il nuovo Cda di Bialetti

L’acquisto, perfezionato tramite accordi siglati ad aprile 2025, ha portato a un cambio netto anche nel vertice aziendale: via i vecchi consiglieri e benvenuti ai nuovi. Il nuovo Cda vede ora in prima fila: Giuseppe Morici come presidente; Egidio Cozzi come amministratore delegato; Paola Petrone, Simonetta Ciocchi, Francesca Di Pasquantonio come consiglieri indipendenti; Tommaso Paoli e Rocco Sabelli come consiglieri non esecutivi. Anche il Collegio Sindacale si rinnova: Carlo Delladio (presidente), Diego De Francesco e Barbara Mantovani. Al momento, i nuovi consiglieri e sindaci non possiedono azioni Bialetti.

I commenti

Paoli, ceo di Nuo, ha commentato: “un’operazione che pone nuovi obiettivi di crescita per un marchio storico che manterrà la sua forte identità culturale italiana. Nuo, dal 2016, è partner di aziende made in Italy indipendenti che oggi possono contare su modelli organizzativi e gestionali più aperti ai mercati internazionali. Tra il 2016 e il 2025 Nuo, per il tramite delle proprie società di partecipazioni, ha investito circa mezzo miliardo di euro in società italiane che hanno mantenuto indipendenza e identità, quali, oltre a Bialetti Industrie, Slowear, Bending Spoons, Venchi, Ludovico Martelli (Marvis e Proraso), Montura, Andriani (Felicia), Osit Impresa (Subdued), Calzaturificio Scarpa (Scarpa) e Sacs Tecnorib.”

Anche Egidio Cozzi, confermato ad di Bialetti, ha sottolineato: “Un passo importante per crescere nel rispetto della nostra identità e con lo sguardo rivolto al futuro.”

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