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Borse, Trump rinvia le decisioni sull’Iran ai primi di luglio, come per i dazi. L’Europa tenta la diplomazia. A Piazza Affari occhio al risiko

Il momentaneo disimpegno di Trump sull’intervento militare in Iran ha raffreddato le tensioni geopolitiche. Le borse asiatiche sono contrastate, mentre quelle europee sono viste muoversi in buon recupero. Occhi al risiko bancario dopo l’ok della Commissione europea all’acquisizione di Unicredit su Banco Bpm

Borse, Trump rinvia le decisioni sull’Iran ai primi di luglio, come per i dazi. L’Europa tenta la diplomazia. A Piazza Affari occhio al risiko

Come per i dazi: Trump lancia minacce e poi annuncia una pausa. Così per l’Iran, il presidente degli Stati Uniti ha detto che si prenderà 2 settimane di tempo prima di decidere se intervenire direttamente a fianco di Istreale. Le pause fanno bene ai mercati che possono intanto riprendersi. Intanto scende in campo l’Europa che avvia oggi a Ginevra colloqui diplomatici. Un buon numero di borse dell’Asia Pacifiche salgono, scendono i beni rifugio come l’oro. Anche il petrolio scende dai picchi. Tutto è rinviato ai primi di luglio, come per i dazi.

Iran-Israele: 8° giorno di guerra. Mosca avverte. Si attiva l’Europa

Ieri Israele ha colpito altri siti nucleari iraniani e ha avvertito che i suoi attacchi potrebbero far cadere la leadership di Teheran. Un missile iraniano colpisce appartamenti e un ufficio Microsoft a Beer Sheva. Mosca fa sapere che un cambio di regime in Iran è ’’inaccettabile ed inimmaginabile’’ e ’’scoperchierebbe il vaso di Pandora’’, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una intervista a Sky News, affermando che la Russia reagirebbe “in modo molto negativo” se la Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, venisse ucciso. “La situazione è estremamente tesa e pericolosa non solo per la regione, ma a livello globale”, ha affermato Peskov sottolineando che ’’ampliare il numero dei partecipanti al conflitto è potenzialmente ancora più pericoloso. Ciò porterà solo a un altro ciclo di scontro e a un’escalation della tensione nella regione’’.

Donald Trump ha preso tempo su un eventuale attacco all’Iran e sembra aprire la porta a nuovi negoziati con Teheran, nella convinzione che la via diplomatica sia non solo ancora percorribile ma anche l’unica per evitare di trascinare l’America nell’ennesimo conflitto dagli esiti incerti, come è accaduto in Iraq. Nel 2016, Donald Trump definì l’invasione dell’Iraq un “grosso errore”, frutto di un deliberato atto di inganno da parte dell’intelligence statunitense. Allora come oggi, alcuni nutrono dubbi sul fatto che la minaccia delle armi di distruzione di massa sia reale.

“Donald Trump deciderà se attaccare o meno l’Iran nelle prossime due settimane”, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, smentendo le indiscrezioni che davano un attacco degli Stati Uniti imminente, nelle prossime 24-48 ore. Ma avvertendo anche come a Teheran basterebbero appena due settimane per produrre la bomba atomica. Qualche ora prima lo stesso presidente aveva respinto quanto sostenuto in un articolo del Wall Street Journal, secondo il quale il presidente avrebbe già approvato i piani per un intervento militare. “Non sa nulla delle mie idee riguardo all’Iran”.

Intanto oggi Gran Bretagna, Francia e Germania terranno dei colloqui con l’Iran nel tentativo di impedire l’escalation del conflitto con Israele, riporta il Financial Time. L’incontro di Ginevra sarà il primo faccia a faccia diplomatico ad alto livello con Teheran da quando Israele ha lanciato i suoi attacchi contro l’Iran una settimana fa. L’incontro con l’iraniano Abbas Araghchi è una ripresa del formato “E3”, in base al quale Gran Bretagna, Francia e Germania (i firmatari europei di un accordo nucleare firmato da Teheran con le potenze mondiali nel 2015) cercano di risolvere la situazione di stallo. L’obiettivo dell’incontro sarebbe concordare un quadro per riprendere il monitoraggio del programma nucleare iraniano, garantendo però agli osservatori internazionali libero accesso alle strutture. Un altro punto di discussione sarà la disponibilità dell’Iran ad impegnarsi a ridurre il proprio arsenale di missili balistici, dice il Financial Time.

Dopo che Trump si è ritirato unilateralmente dall’accordo nel 2018, è scoppiata una crisi sul programma nucleare iraniano. Teheran ha risposto espandendo la sua attività e arricchendo l’uranio a livelli prossimi a quelli adatti alle armi, sebbene affermi che il suo programma nucleare è puramente per scopi civili. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha dichiarato giovedì ai giornalisti: “Il negoziato resta oggi l’unico modo per ottenere un arretramento duraturo del programma nucleare e missilistico balistico dell’Iran”. L’E3, fortemente coinvolto negli sforzi con l’amministrazione Biden per rilanciare l’accordo del 2015, è stato ampiamente emarginato da Trump, che ha cercato di fare pressione sull’Iran affinché raggiungesse un nuovo accordo.

I governi dell’Ue hanno concordato di aumentare la spesa annuale della Banca europea per gli investimenti (Bei) a 100 miliardi di euro quest’anno e di triplicare i finanziamenti per l’industria della difesa del blocco

Asia, Tokyo in calo con prezzi al consumi in surriscaldamento

Le borse asiatiche stanno registrando andamenti contrastanti, con Giappone e Australia in calo, mentre la Cina ha registrato un rialzo. Spicca il benchmark azionario della Corea del Sud che ha registrato la performance migliore con un balzo dell’1,1%, superando il livello di 3.000 per la prima volta dall’inizio del 2022, dopo che il neoeletto presidente Lee Jae Myung ha annunciato un piano di spesa di stimolo.

In Giappone, un indicatore chiave dell’inflazione al consumo ha mostrato un’accelerazione raggiungendo un nuovo massimo biennale. Indice Nikkei di Tokyo è a -0,5% invariato, con un bilancio settimanale di +1,7%. Si indebolisce leggermente lo yen, a 145,3 su dollaro, da 145 di ieri. L’inflazione in Giappone (esclusi i prodotti freschi) è salita al 3,7% su base annua a maggio, accelerando ancora una volta dopo essersi assestata al 3,5% ad aprile, e raggiungendo il livello più alto da gennaio 2023, secondo i dati governativi pubblicati oggi. Questo dato, che supera le previsioni è ben al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Banca del Giappone (BoJ). I prezzi sono aumentati per una serie di prodotti alimentari, compresi quelli non freschi, dal caffè al cioccolato. Le bollette dell’elettricità sono aumentate dell’11,3% e quelle del gas del 5,4%. Intanto il Ministero delle Finanze giapponese chiederà un feedback agli operatori di mercato più tardi oggi in merito alle previste riduzioni delle emissioni obbligazionarie a lunghissimo termine, nell’ambito delle misure adottate per placare le turbolenze del mercato.

Il primo ministro Shigeru Ishiba, in vista delle elezioni di luglio, si è impegnato a elargire 20.000 yen (139 dollari) per ogni cittadino, raddoppiando per i bambini, per aiutare le famiglie a combattere l’inflazione La corsa è cruciale per Ishiba dopo che il sostegno pubblico al suo governo è crollato al livello più basso da quando si è insediato a ottobre, secondo gli osservatori in parte causato da un’impennata dell’inflazione e dall’aumento del costo del riso. Un blocco della catena di approvvigionamento, ha fatto sì che il prezzo del riso sia aumentato del 101% a maggio, rispetto all’incredibile aumento del 98% registrato ad aprile.

In Cina le borse sono contrastate: l’ndice Hang Seng di Hong Kong è +1,1%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,2%. Taiex di Taipei -0,3%. La banca centrale della Cina ha mantenuto invariati i tassi di riferimento sui prestiti, come previsto, dopo aver varato ampie misure di allentamento monetario per sostenere l’economia. Il tasso di riferimento per i prestiti a un anno (LPR) è stato mantenuto al 3,00%, mentre quello a cinque anni è rimasto invariato al 3,50%. La maggior parte dei prestiti nuovi e in essere in Cina si basa sul LPR a un anno, mentre il tasso a cinque anni influenza il prezzo dei mutui.

Rimbalza la borsa di Bangkok, l’indice SET guadagna lo 0,7% dopo sei sedute consecutive di ribasso. Da inizio anno, il SET perde il -21%. Il destino politico del primo ministro thailandese Paetongtarn Shinawatra rimane incerto, mentre l’opposizione e i gruppi nazionalisti continuano a chiedere le sue dimissioni. A scatenare la crisi di governo è stata la diffusione sui media della telefonata riservata con l’ex leader della Cambogia: nella conversazione, Shinawatra critica le forze armate della Thailandia.

I prezzi del petrolio greggio Brent sono scesi del 2,5%, annullando parte dei recenti guadagni ma rimanendo comunque sulla buona strada per un aumento settimanale del 3,7%, in rialzo per la terza settimana consecutiva. Alcuni scenari estremi derivanti dal crescente coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra tra Israele e Iran potrebbero far salire i prezzi del petrolio fino a 130-150 dollari al barile, soprattutto se l’Iran reagisse in modo deciso, dicono gli analisti.

Anche il dollaro statunitense è in calo, sebbene si avvii a chiudere la settimana con un rialzo dello 0,5% alimentato da acquisti verso beni rifugio nei momenti più tesi del conflitto in Medio Oriente. Tuttavia, una settimana di guadagni non basterebbe a invertire la recente tendenza al ribasso e molti analisti prevedono che le perdite del dollaro dovranno ancora protrarsi. L’oro ha accumulato in settimana un calo del 2,3%.

Borse europee viste in rialzo. Occhi al Risiko di Piazza Affari

Le borse europee sono viste aprire in buon recupero sulla base delle indicazioni del Future Euro Stoxx 50 a settembre, in riqalzo di quasi un punto percentuale.

Ieri diverse banche centrali in Europa hanno inviato segnali accomodanti, tra cui la banca centrale norvegese che ha effettuato il suo primo taglio dei tassi dal 2020. La Banca nazionale svizzera ha tagliato i tassi a zero e non ha escluso di andare in territorio negativo, mentre la Banca d’Inghilterra ha mantenuto stabile la politica monetaria ma ha ravvisato la necessità di un ulteriore allentamento.

Il Fondo monetario internazionale, ieri sera al termine della missione annuale, ha detto che l’economia dell’Eurozona è resiliente, con una disoccupazione ai minimi storici ed un’inflazione sostanzialmente in linea con il target, e ha suggerito di ridurre gli ostacoli alle fusioni bancarie. I responsabili politici, dice il Fmi, si trovano ad affrontare sfide crescenti, tra cui le tensioni commerciali, la crescente domanda di spesa per la difesa e la necessità di garantire la sicurezza energetica, il tutto affrontando sfide quali la bassa produttività, il rapido invecchiamento demografico e la debole crescita a medio termine.

Germania, prezzi alla produzione in calo a maggio, ma meno delle aspettative del mercato.

Unicredit: disco verde dall’UE, da lunedì riparte l’OPS. UniCredit comunica di aver ricevuto “dalla Direzione Generale della Concorrenza l’autorizzazione all’operazione di acquisizione di Banco BPM”. L’autorizzazione “è subordinata all’attuazione di impegni volti a risolvere le tematiche concorrenziali connesse all’operazione. A tal fine è prevista la cessione a operatori qualificati di 209 filiali”. La sospensione del periodo di adesione dell’Offerta per trenta giorni, disposta dalla Consob, “avrà termine il 21 giugno e, pertanto, fatto salvo ogni diritto di UniCredit, il periodo di adesione riprenderà a decorrere” da lunedì 23 giugno 2025. Castagna: prendiamo atto decisione UE. Preoccupa cessione sportelli: “ricadute significative”.

Popolare di Sondrio. l’Ad Mario Alberto Pedranzini dice alla stampa che l’offerta di Bper è diluitiva e non riconosce agli azionisti della sua banca le sinergie dell’aggregazione. Vede inoltre evidenti rischi di execution nell’integrazione dei due istituti.

Italgas ha concluso il periodo di offerta in opzione dell’aumento di capitale con la sottoscrizione del 98,7% circa delle azioni offerte per un ammontare di poco superiore a un miliardo di euro. I diritti di opzione non esercitati saranno offerti il 23 e 24 giugno.

Unidata ha firmato con un pool di banche e istituzioni finanziarie guidato da Unicredit un finanziamento a medio-lungo termine di 50 milioni complessivi, con scadenza al 2033, assistito dalla garanzia Sace.

Brunello Cucinelli, Moncler. Secondo una ricerca di Altagamma-Bain, nel 2025 il mercato del lusso dovrebbe ridursi tra il 2% e il 5% all’anno, con tendenze negative negli Stati Uniti e in Cina.

Leonardo, Fincantieri. I governi dell’Ue hanno concordato di aumentare la spesa annuale della Banca europea per gli investimenti (Bei) a 100 miliardi di euro quest’anno e di triplicare i finanziamenti per l’industria della difesa del blocco. Lo hanno detto delle fonti informate che hanno parlato a condizione di anonimato data la natura privata delle informazioni. Secondo le fonti la decisione è stata approvata in una riunione del consiglio di amministrazione della Bei a Lussemburgo, in vista dell’approvazione formale prevista dai ministri delle Finanze Ue nel corso della giornata di oggi. Il nuovo tetto di spesa annuale di 100 miliardi di euro supera di oltre 10 miliardi l’importo erogato dalla Bei lo scorso anno, e supera di 5 miliardi di euro i 95 miliardi che la presidente della Bei, Nadia Calvino, aveva fissato come obiettivo a inizio anno. Inoltre, la Bei potrà più che triplicare i finanziamenti per i progetti legati alla difesa. L’importo aumenterà di 3,5 miliardi di euro rispetto al miliardo dell’anno scorso e supererà di gran lunga i 2 miliardi di euro che la Banca aveva annunciato di voler spendere a gennaio, hanno detto le fonti. Eutelsat Communications SA sta raccogliendo 1,35 miliardi di euro (1,5 miliardi di dollari) dal governo francese e da altri investitori in un accordo che aiuterà la società europea a costruire la sua flotta di satelliti come alternativa a Starlink di Elon Musk. Il governo francese considera Eutelsat strategicamente importante per la sovranità dell’Europa e il più valido concorrente di Starlink, di gran lunga l’operatore dominante di che fornisce connessioni Internet via satellite.

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