Donald Trump ha lasciato in anticipo il G7 in corso a Kananaskis, nella provincia occidentale di Alberta, in Canada, per tornare negli Usa dove ad attenderlo, secondo i media Usa, c’è il consiglio di sicurezza nazionale riunito nella Situation Room della Casa Bianca.
Ma prima di andare via il presidente statunitense ha firmato la dichiarazione congiunta che invoca la de-escalation in Medio Oriente e che gli Usa inizialmente si erano rifiutati di sostenere. Non solo, con un post su Truth, il social di sua proprietà, il presidente ha affermato: “Tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran!”.
Trump attacca Macron: “Fake news sul mio ritorno a Washington”
Non si conosce, almeno ufficialmente, il motivo per cui Trump abbia lasciato il Canada in anticipo, decidendo di non partecipare alla seconda giornata di lavori del G7, saltando anche il bilaterale con il presidente ucraino Volodimir Zelensky, atteso nelle prossime ore a Kananaskis. Il presidente Usa si è limitato a dire che deve “occuparsi di questioni molto importanti”. Il tycoon ha ordinato al suo staff per la sicurezza nazionale di riunirsi nella Situation Room. In parallelo avrebbe detto ai membri del suo team di tentare un incontro con funzionari di Teheran il prima possibile per capire se l’Iran vuole veramente una soluzione diplomatica. La notizia, sembra però essere stata parzialmente smentita.
“Il presidente francese Emmanuel Macron, per farsi pubblicità, ha erroneamente affermato che ho lasciato il vertice del G7 in Canada per tornare a Washington e lavorare a un ‘cessate il fuoco’ tra Israele e Iran. Falso!”: lo scrive il presidente statunitense Donald Trump sul suo social network Truth. Macron “non ha idea del perché io sia ora in viaggio per Washington, ma di certo non ha nulla a che fare con un cessate il fuoco. È molto più grande di questo. Che lo voglia o no, Emmanuel non lo capisce mai”, ha aggiunto.
Trump: “Cacciare la Russia dal G8 è stato un errore”
Dopo aver avallato il giorno prima un ruolo di mediazione di Vladimir Putin nel conflitto tra Israele e Iran, Trump ha spiazzato nuovamente leader riuniti a Kananaskis, affermando che “buttare fuori” la Russia da quello che una volta era il G8 “è stato un errore”. La colpa? Di Barack Obama e dell’ex premier canadese Justin Trudeau.
Il presidente Usa ha aggiunto che non vuol dire che oggi la Russia possa essere riammessa perché forse è troppo tardi: “Ma è stato un grosso errore. Non ci sarebbe stata quella guerra, sai di avere il tuo nemico al tavolo e non era nemmeno davvero un nemico in quel momento… Putin parla con me e con nessun altro, perché è stato profondamente insultato quando è stato buttato fuori dal G8. Io, voi, chiunque altro si sarebbe sentito insultato. Non ne è stato felice e sono d’accordo con lui”. Ad un’altra domanda, Trump ha poi replicato che includere Cina nel G7 “non sarebbe una cattiva idea”.
Trump firma la dichiarazione congiunta del G7
Dopo il rifiuto iniziale e prima di andar via, il presidente Usa ha firmato la dichiarazione congiunta in cui i leader del G7 ribadiscono il loro “impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente” e affermano in questo contesto che “Israele ha il diritto di difendersi”, confermando il loro “sostegno alla sicurezza di Israele” ma affermando “anche l’importanza della protezione dei civili”. Nel testo, si accusa Teheran di essere “la principale fonte di instabilità e terrore nella regione” e che “non deve mai ottenere un’arma nucleare”.
“Sollecitiamo che la risoluzione della crisi iraniana porti a una più ampia de-escalation delle ostilità in Medio Oriente, compreso un cessate il fuoco a Gaza”, scrivono i leader del G7. “Resteremo vigili rispetto alle implicazioni per i mercati energetici internazionali e pronti a coordinarci, anche con partner che condividono i nostri stessi valori, per tutelare la stabilità del mercato”.
Dazi: Trump firma accordo con Uk. Ue punta a tariffe del 10%
A margine del G7 Trump ha annunciato di aver firmato un documento che finalizza l’accordo commerciale con il Regno Unito. Si tratta del primo accordo dopo l’inizio della guerra commerciale che ha scatenato ad aprile. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt, l’Unione europea punta invece un dazio fisso del 10% su tutte le esportazioni dell’Unione Europea verso gli Stati Uniti nella speranza di evitare tariffe più elevate su automobili, farmaci ed elettronica.
L’offerta di Bruxelles sarebbe pronta a presentarla solo a determinate condizioni e non sarebbe permanente. In cambio l’Ue sarebbe pronta a ridurre i dazi sui veicoli prodotti negli Stati Uniti e a modificare eventualmente gli ostacoli tecnici o legali per facilitare la vendita delle auto americane in Europa. L’Ue si sarebbe anche offerta di vietare completamente gli acquisti di gas naturale russo, creando potenzialmente una maggiore domanda per i produttori statunitensi di Gnl.
In caso di fallimento le istituzioni europee sarebbero invece pronte a presentare il “bazooka” di contromisurecommerciali fino a 120 miliardi di euro. Un’ipotesi confermata anche dalla presidente della Commissione europea che dal G7 in corso in Canada ha ribadito l’impegno di voler trovare una soluzione entro il 9 luglio, avvisando però che, nel caso il risultato non fosse soddisfacente, “saremo in grado di rispondere: tutti i mezzi sono sul tavolo”.