L’annuncio era atteso per oggi ed è arrivato: dopo il disgelo Usa-Cuba, datato dello scorso dicembre dopo 53 anni di embargo degli Stati Uniti nei confronti dell’isola caraibica, oggi si riallacciano ufficialmente i rapporti diplomatici tra i due Paesi, con l’avvio del procedimento per la riapertura delle ambasciate.
L’ambasciata americana a L’Avana fu chiusa nel 1961 su ordine del presidente Dwight Eisenhower. Oggi il ministro ad interim degli Esteri cubano, Marcelino Medina Gonzalez, incontrerà il capo della “sezione di interesse” degli Stati Uniti nell’isola, Jeffrey De Laurentis, il quale consegnerà una lettera del presidente Usa indirizzata a Raul Castro sul “ristabilimento dei rapporti diplomatici tra Usa e Cuba e l’apertura delle ambasciate”. A renderlo noto è un comunicato del ministero degli esteri cubano, ripreso dal sito web Cubadebate.
Entrambi i Paesi eleveranno dunque il rango delle loro attuali “sezioni di interesse” al rango di ambasciata, anche se la nomina dei rispettivi ambasciatori avverrà in un secondo momento. Tra l’altro il Dipartimento di Stato deve dare un preavviso di 15 giorni al Congresso prima di aprire un’ambasciata. Nessun cambiamento, invece, sull’embargo Usa in vigore dal 7 febbraio 1962: Obama non ha il potere di intervenire direttamente, pur avendo auspicato la fine delle ostilità anche a livello commerciale.
Solo il Congresso può revocare le sanzioni, ma al momento è difficile che ciò avvenga, visto e considerato che le due Camere sono a maggioranza repubblicana. Tra l’altro la lobby degli esuli cubani è molto forte e in grado di influenzare gli esponenti del Gop in vista delle primarie 2016. Il cammino verso il disgelo, avviatosi grazie ai colloqui segreti mediati anche da Papa Francesco (che a settembre sarà a Cuba prima di visitare gli Usa) sono iniziati a metà del 2013. L’ultima apertura formale di Obama risale al 29 maggio scorso, con la rimozione di Cuba dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo, in cui era stata inclusa nel 1982.
