Mancano ancora gli ultimi dettagli, ma la notizia anticipata dal Financial Times è ormai ufficiale: Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno firmato un memorandum of understanding con i fondi Usa Alvarez & Marsal (A&M) e KKR per “sviluppare e realizzare insieme una soluzione innovativa finalizzata a ottimizzare le performance e massimizzare il valore di un selezionato portafoglio di crediti in ristrutturazione attraverso la gestione attiva degli asset e l’apporto di nuove risorse finanziare”.
In poche parole, parafrasando il testo del comunicato di Unicredit, per mettere le basi per una bad bank gestita con gli istituti statunitensi. “La formazione e l’operatività della partnership sono ancora oggettodi discussione e verifica tra le parti. Ulteriori dettagli verranno resinoti con il progredire dell’operazione”, chiude il comunicato Unicredit, il cui titolo in apertura di seduta a Piazza Affari (dopo 4 giorni di stop per le festività pasquali) è cauto: intorno alle 9,30 perde lo 0,15% a 6,485 euro. Viaggia sulla parità anche Intesa Sanpaolo, che guadagna alla stessa ora lo 0,16% a 2,432 euro.
