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Unicredit-Banco Bpm: Consob sospende l’Ops di Orcel fino al 20 giugno. In bilico i paletti del golden power

La Consob sospende per 30 giorni l’Ops di Unicredit su Piazza Meda, chiedendo chiarimenti sul golden power. Banco Bpm all’attacco: “Sospensione abnorme”, pronto il ricorso contro la delibera Consob

Unicredit-Banco Bpm: Consob sospende l’Ops di Orcel fino al 20 giugno. In bilico i paletti del golden power

Dopo la sospensione richiesta da Unicredit, la Consob ha ufficialmente bloccato per 30 giorni l’Ops su Banco Bpm, ordinando un supplemento informativo sui vincoli legati al golden power. Il provvedimento, adottato mercoledì 21 maggio a mercati chiusi, è motivato dalla necessità di aggiornare il prospetto alla luce di “fatti nuovi” emersi nel procedimento relativo a tali restrizioni, con possibili ripercussioni sul calendario dell’operazione, ora a rischio slittamento a luglio.

Banco Bpm, però, contesta duramente la decisione dell’authority, giudicandola “abnorme” e priva di fondamento, e annuncia l’intenzione di impugnarla, ritenendo che non esistano i presupposti per parlare di fatti nuovi e che la sospensione aggravi inutilmente lo stallo operativo in cui la banca si trova da mesi.

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Ops Unicredit su Banco Bpm: perché la Consob ha deciso la sospensione

A innescare la sospensione è stato un carteggio tra Unicredit e la presidenza del Consiglio, notificato a Consob tra il 5 e il 9 maggio. In quei giorni, l’istituto guidato da Andrea Orcel ha presentato un’istanza di autotutela, chiedendo la riapertura del procedimento golden power avviato dal governo per vigilare su potenziali rischi per l’interesse nazionale.

Unicredit non rinuncia ai propri diritti ma contesta le attuali prescrizioni, ritenendo che:

  • alcuni dati e informazioni forniti non siano stati valutati correttamente dall’amministrazione;
  • alcuni punti del provvedimento siano formulati in modo ambiguo;
  • il dispositivo attuale non sia compatibile con la tempistica e la struttura dell’Ops;
  •  e infine, che l’adempimento delle prescrizioni risulti di fatto impossibile, secondo quanto dovrebbe essere verificato dall’autorità di monitoraggio competente.

I vincoli contestati: liquidità, Anima e Russia

Nella comunicazione ufficiale, Unicredit evidenzia la natura eccezionale dei vincoli imposti, considerando che si tratta di una fusione domestica tra due banche italiane. Le prescrizioni governative, secondo la banca, incidono su aspetti cruciali:

  • gestione della liquidità e delle attività creditizie del gruppo combinato post-operazione;
  • limitazioni alla cessione di partecipazioni e alla gestione di asset in delega, come quelli affidati ad Anima Holding;
  • attività della banca in Russia, ancora sotto osservazione per motivi di sicurezza nazionale e geopolitica.

Secondo la banca di Orcel, queste restrizioni potrebbero compromettere l’autonomia strategica e gestionale futura, fino a minare i principi di sana e prudente gestione.

Consob: servono chiarimenti per tutelare il mercato

Alla luce di questi elementi, Consob ha rilevato una situazione di incertezza che non consente al mercato di esprimere un giudizio consapevole sull’offerta. L’autorità ha quindi disposto la pubblicazione di un supplemento al prospetto per integrare e aggiornare le informazioni disponibili agli investitori. La sospensione dell’offerta è valida fino al 20 giugno 2025.

E ora? Non è escluso che, in parallelo, la banca possa riaprire il dialogo con altri attori strategici, come Mediobanca, per rafforzare la struttura dell’operazione.

Banco Bpm: “Sospensione abnorme”, pronto il ricorso al Tar

Banco Bpm, da parte sua, ha annunciato l’intenzione di impugnare la delibera della Consob, giudicando il provvedimento “abnorme” e lesivo degli interessi della banca, del mercato e degli azionisti. In una nota diffusa in mattinata, l’istituto ha contestato duramente le motivazioni dell’authority, sottolineando che la sospensione sarebbe di “particolare gravità” per almeno tre ragioni.

Primo: la possibilità che il decreto golden power includesse prescrizioni era nota fin dall’annuncio dell’offerta e ne costituiva una condizione di efficacia, quindi non si può parlare di “fatto nuovo”. Inoltre, le iniziative che Unicredit ha intrapreso unilateralmente nei confronti della presidenza del Consiglio dei Ministri — quali l’istanza di autotutela e la richiesta di verifica dell’impossibilità di adempiere alle prescrizioni — non sono mai state comunicate al mercato e non possono giustificare una sospensione. Secondo: la delibera Consob rivela che Unicredit ha comunicato di non poter rispettare le prescrizioni del governo, fatto mai reso noto al mercato e che – per Banco Bpm – dovrebbe far decadere l’offerta, non sospenderla. Terzo: l’estensione di altri 30 giorni, dopo un periodo di adesione già al massimo consentito, accentua lo stallo operativo causato dalla passivity rule in vigore da novembre.

Alla luce di ciò, Banco Bpm si riserva di agire nelle sedi opportune, valutando anche un ricorso al Tar del Lazio.

Ultimo aggiornamento: giovedì 22 maggio 2025 alle ore 09:43

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