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Borse 3 luglio: i mercati festeggiano la tenuta a sorpresa dell’economia Usa e attendono novità sui dazi. Record di S&P 500 e Nasdaq

Bene le Borse europee: Milano chiude in rialzo e Stm è anche oggi il miglior titolo. A dare fiducia sono i dati Usa ma soprattutto un certo ottimismo sui dazi. Spread Btp-Bund in calo

Borse 3 luglio: i mercati festeggiano la tenuta a sorpresa dell’economia Usa e attendono novità sui dazi. Record di S&P 500 e Nasdaq

Wall Street aggiorna i suoi record e le borse europee chiudono oggi una seduta positiva, perché la prima economia del mondo regge, crea lavoro e fa scendere la disoccupazione. Le buste paga di giugno negli Stati Uniti raccontano tutto questo e aiutano oggi i mercati a spuntare nuovi guadagni, mentre il dollaro riprende quota e i T-Bond si deprezzano. 

Piazza Affari sale dello 0,4% a 39.943 punti base, guidata da Stm (+2,27%), galvanizzata dalla decisione dell’amministrazione Trump di rimuovere le restrizioni all’export in Cina di software per la progettazione di semiconduttori. Un gesto distensivo nei confronti del celeste impero che contribuisce ad alimentare l’ottimismo odierno insieme all’intesa sulle tariffe raggiunta dalla Casa Bianca con il Vietnam.

Nel resto d’Europa: Francoforte +0,64%, Londra +0,56%, Parigi +0,21%, Amsterdam +0,52%, Madrid +1,02%. Il passo è più che sostenuto intanto a Wall Street, in una seduta a mezzo servizio che terminerà gli scambi alle 19 (ora italiana) e domani resterà ferma per la festa del 4 luglio. Il Dj si apprezza dello 0,75%, lo S&P 500 dello 0,86%, il Nasdaq dell’1,09%.

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Le notizie macro stanno mettendo in ombra persino l’esito del voto al Congresso sulla legge di bilancio e la telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente Usa Donald Trump, mentre il FT annuncia che domani il leader americano parlerà anche con il suo omologo ucraino Zelensky, per discutere dell’interruzione di alcune importanti forniture di armi a Kiev.

Scende la disoccupazione Usa, sale il dollaro e la Fed colomba vola via

L’atteso rapporto sull’occupazione oggi non ha deluso, al contrario di quanto accaduto ieri con la foto scattata da Adp al settore privato (-33mila posti). A giugno negli Stati Uniti le buste paga (settore agricolo escluso) sono aumentate di 147 mila unità, contro 110 mila stimate. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, mentre gli economisti avevano previsto un aumento al 4,3%. Il quadro da un lato rincuora, perché dimostra che l’economia Usa non si piega facilmente sotto i colpi di politiche apparentemente stravaganti (come quelle sui dazi), dall’altro spegne le flebili speranze che si erano accese ieri su una Fed più colomba, mentre ormai sembra far parte del rumore di fondo il quotidiano assalto del presidente degli Stati Uniti al presidente della Banca centrale Usa.

Al momento, gli esperti stimano una probabilità del 93% di tassi invariati nella riunione di fine mese, secondo il FedWatch di Cme Group. Il rapporto sul lavoro odierno e le previsioni sulla politica monetaria restituiscono ossigeno al dollaro, che recupera terreno contro le principali valute e pesano sui T-Bond, che vedono prezzi in ribasso e tassi in rialzo (decennale oltre il 4,3%). L’euro perde lo 0,36% contro la divisa statunitense, per un cambio di 1,175.

Non riesce a rimbalzare la sterlina, piatta dopo le perdite di ieri a seguito del fatto che il governo laburista ha ritirato un piano di tagli alle pensioni di invalidità dopo una rivolta interna, mentre salgono i timori di nuove tasse o di aumento di debito per il welfare. La propensione al rischio penalizza l’oro (spot gold 3325 dollari l’oncia, -0,95%), ma non aiuta il petrolio. Il future Brent, settembre, perde lo 0,77% e arretra a 68,58 dollari al barile; il contratto Wti di agosto cede lo 0,96%, 66,80 dollari.

Piazza Affari, bene Tim e Poste, banche positive

Dopo una partenza incerta i titoli bancari hanno preso un po’ di coraggio oggi, con l’attenzione che resta per lo più concentrata sulle operazioni in corso nel settore. Mps sale dello 0,46%, poco più della sua preda Mediobanca (+0,45%) e festeggia così le autorizzazioni di Bce, Consob e Antitrust, necessarie per avviare la sua offerta. Bper si apprezza dello 0,95%, dopo che l’Agcm ha dato il via libera condizionato all’acquisizione della Popolare di Sondrio (+1,08%), con la cessione di sei filiali entro 10 mesi come requisito. 

Unicredit sale dello 0,51% e ha pubblicato un supplemento al documento d’offerta per Banco Bpm (+0,95%), segnalando rischi legati alle prescrizioni del governo e in attesa del giudizio del Tar. L’istituto guidato da Andrea Orcel continua inoltre a coltivare le sue ambizioni su Commerzbank e ha inviato lettere di sostegno al cancelliere tedesco Merz.

Fuori dal perimetro bancario, sono oggi in luce sul listino principale altri finanziari come Unipol +1,43%, Finecobank +1,19% e Poste +1,17%, mentre brilla anche la sua partecipata Telecom +2,12%. Tra i titoli del lusso mantiene un’intonazione positiva Cucinelli +0,93%, mentre Moncler (-0,85%) cede ai realizzi.

Nel settore petrolifero è ancora in evidenza Saipem +0,63%. Tiene Eni, +0,04%, nonostante il Kazakistan abbia abbandonato i piani per un impianto di trattamento gas nel giacimento Karachaganak, di cui il cane a sei zampe è partner. Utility in ribasso a partire da A2a -1,09%.

Spread in calo

Tornano gli acquisti sulla carta italiana sul mercato secondario, dove lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 90 punti base. I tassi in chiusura sono indicati rispettivamente al 3,48% e 2,58%. Dalle minute dell’ultima riunione della Bce è emerso oggi che alcuni banchieri ritengono che l’attuale orientamento di politica monetaria sia già espansivo.

Dal fronte macro emerge che l’attività terziaria della zona euro è tornata in espansione a giugno: 50,5 (oltre la soglia neutrale di 50) da 49,7 di maggio. La Germania ancora non è ancora riuscita a superare l’ambito confine, ma il PMI servizi è comunque cresciuti a 49,70 da 47,10. Al contrario l’Italia resta ben oltre la linea del Piave a 52,1, ma risulta in calo rispetto al mese di maggio (53,2). 

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