Le Borse europee chiudono contrastate dopo la corsa di mercoledì, con l’attenzione degli investitori concentrata sugli Usa. Dopo le 14 lettere inviate all’inizio della settimana, da Washington il presidente Donald Trump ha annunciato ieri l’imposizione di nuovi dazi tra il 20 e il 30% su Libia, Iraq, Algeria, Brunei, Moldavia, Filippine e Sri Lanka, ma soprattutto l’arrivo di tariffe al 50% nei confronti del Brasile. Poi ha fatto sapere che, a partire dal 1° agosto, imporrà dazi del 50% sul rame. Arriverà nei prossimi giorni la lettera all’Unione europea, che secondo le previsioni sarà colpita da dazi al 10%, almeno per la maggior parte dei prodotti. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha superato la mozione di sfiducia presentata dalla destra al Parlamento Ue, nel suo intervento al Forum economico Francia-Italia Confindustria-Mefed ha evidenziato come Bruxelles stia lavorando con l’amministrazione Usa per contenere le tariffe il più possibile e sottolineando come i rapporti con gli Stati Uniti potrebbero non tornare più a essere quelli di prima “perché crediamo che i dazi siano una sconfitta per tutti”, ha rimarcato Von der Leyen.
Tornando negli Usa, mercoledì, Trump è tornato anche ad attaccare il presidente della Fed, Jerome Powell, perché “i tassi d’interesse sono di almeno 3 punti troppo alti”. Dalle minute si è scoperto però che solo “un paio” di membri del consiglio direttivo della banca centrale americana riteneva possibile tagliare i tassi di interesse entro luglio, mentre la maggior parte dei governatori si è detta contraria, citando timori sull’inflazione legate alle politiche commerciali della Casa Bianca.
In questo contesto viaggiano contrastata anche Wall Street che ieri ha chiuso in rialzo. Occhi ancora su Nvidia (1,8%), che mercoledì ha superato la soglia dei 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, prima società a riuscirci.
Nella seduta odierna i listini europei hanno viaggiato a due velocità, con Londra, Parigi e Amsterdam in rialzo, mentre perdono Milano, Francoforte e Madrid, alle prese quest’ultima con la crisi politica dovuta allo scandalo corruzione che ha colpito il Psoe, il partito del premier Pedro Sánchez.
A Piazza Affari gli occhi sono ancora puntati sulle banche. Prese di beneficio su Unicredit dopo gli acquisti delle sedute precedenti, in attesa della possibile pubblicazione della decisione del Tar del Lazio sul ricorso presentato dall’istituto contro il golden power applicato dal governo all’offerta su Banco Bpm. In rosso anche Mps, Banco Bpm e Mediobanca, mentre viaggiano stabili Bper e Pop Sondrio in vista della chiusura del periodo d’adesione dell’offerta che termina venerdì. L’ops ha finora raccolto il 26,8% delle adesioni.
In vetta al Ftse Mib ci sono Stm, Stellantis e Campari. In fondo si piazza Iveco.
Sul fronte della valute, l’euro si attesta a quota 1,733 sul dollaro, mentre il Bitcoin si avvicina alla soglia record di 112.000 dollari (+2% a 111.400 dopo un top a 111.990 dollari). Lo spread è a 86 punti base, in lieve ribasso rispetto alla chiusura di mercoledì. In leggero calo al 3,54% dal 3,55% il rendimento del BTp decennale benchmark.