Sono aumentati nel primo trimestre 2025 gli italiani che detengono criptovalute. È quanto emerge dall’analisi dei flussi trimestrali inviati all’Organismo Agenti e Mediatori dai Vasp (Virtual Asset Service Provider). Nonostante gli allarmi e gli avvertimenti lanciati da Autorità ed economisti, l’ultimo dei quali il presidente della Consob Paolo Savona, secondo cui le cripto potrebbero causare una crisi finanziaria simile a quella del 2008, al 31 marzo scorso sono 1,7 milioni gli italiani che detengono criptovalute, con un aumento del 4% rispetto al 31 dicembre del 2024. È invece sceso del 18%, attestandosi a 2,5 miliardi, il valore delle valute virtuali detenute, con una media per cliente pari a 1.440,52 euro. Il numero dei Vasp iscritti allo speciale Registro tenuto dall’Oam è calato del 16%, passando da 166 a 140 operatori, per effetto anche del recepimento del Regolamento europeo che ha previsto la cancellazione dal Registro stesso dei Vasp persone fisiche.
I dati mostrano un aumento dell’8% del numero dei clienti trasmessi mentre, con riferimento alle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale e viceversa, l’Oam evidenzia una diminuzione del controvalore in euro delle operazioni (rispettivamente -23% e -43%). Al contempo, si denota una maggiore propensione dei clienti a detenere criptovalute: la numerosità delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale e viceversa registra infatti una variazione rispettivamente del +2% e del -16%. Nel dettaglio sono state effettuate 4.522.338 operazioni di conversione da valuta legale a virtuale (in media 8,86 operazioni per cliente con un importo di 234,20 euro) e 3.367.137 operazioni di conversione da valuta virtuale a legale (in media 8,85 operazioni per cliente con un importo di 247,30 euro).
Cripto: la domanda resta in mano alla Generazione X
Si conferma un mercato dominato dai grandi Vasp mentre la domanda resta in mano alla Generazione X. Anche i dati relativi al I trimestre 2025 confermano la struttura di mercato che vede le operazioni concentrate presso i Vasp di maggiori dimensioni. Inoltre, la tipologia della clientela appare consolidata, con i giovani più interessati alle criptovalute ma con valori detenuti contenuti, mentre i portafogli più consistenti riguardano la fascia di età tra i 40 e i 60 anni. In particolare, circa il 92,25% dei clienti opera su grandi Exchange, il 7,64% su Exchange medi e lo 0,11% su Exchange di piccole dimensioni.
Con riferimento alla classificazione dei clienti per natura giuridica il 99,92% dei clienti delle cripto risulta essere persona fisica: la quota maggiore, pari al 37%, è rappresentata dai 18-29enni, seguita dai clienti con età compresa tra 30 e 39 anni (28%). Il peso percentuale si riduce man mano che sale la fascia d’età, arrivando all’1% per gli ultrasettantenni. Per quanto riguarda invece le persone giuridiche, a livello geografico sono concentrate nelle aree del Nord e del Centro Italia (rispettivamente 23% e 13%) ma la più ampia percentuale di soggetti risiede all’estero (58%). Sotto il profilo geografico, le persone fisiche con residenza in Lombardia, Lazio e all’estero si distinguono per saldi e valore delle operazioni.