Il titolo di Banca Generali al nuovo massimo storico in Borsa oltre i 56 euro, per una capitalizzazione sopra i 6,5 miliardi che supera l’offerta di scambio da 6,3 miliardi di Mediobanca in azioni del Leone.
Banca Generali: dallo sbarco in Borsa +1100%
Il picco non è una sorpresa visto l’andamento dell’azione negli ultimi anni sotto la gestione dell’amministratore delegato Gian Maria Mossa per quella che è diventata una delle regine dei ritorni per gli azionisti.

Guardando infatti indietro, dall’ingresso del Ceo Mossa nel lontano 2013 il total return Banca Generali è stato del 453% rispetto al 278% dell’indice Ftse Mib. Mentre allargando il periodo al debutto in Borsa, a fine 2008, il ritorno totale per gli azionisti supera il 1100% staccando decisamente tutte le altre principali realtà finanziarie quotate.

Barclays nei giorni scorsi segnalava Banca Generali come “Il nostro titolo preferito tra le reti di promotori italiane, specie dopo gli accordi con Generali Italia e l’Ops di Mediobanca”.
Il mercato riconosce insomma il valore della strategia distintiva nel private della banca del Leone.
In questo periodo le masse in gestione della società sono infatti salite da 25 a 103,8 miliardi di euro. Il Financial Times ha indicato per sei volte su otto Banca Generali come migliore private bank italiana.
Chi è l’ad Gian Maria Mossa
Mossa, che ha appena festeggiato i 50 anni, ha conseguito una laurea alla Statale di Milano Bicocca e iniziato la sua carriera in Ras – compagnia assicurativa che nel 2007 è confluita nel gruppo Allianz -, per poi passare in Fideuram, dove è arrivato alla direzione commerciale e marketing. È in Banca Generali dal 2013, quando fu chiamato a ricoprire il ruolo di joint general manager dall’amministratore delegato dell’epoca, Piermario Motta.
Riavvolgendo il nastro, si ricorda come ai primi anni in Banca Generali risalgono alcune delle mosse più importanti per l’ascesa della società nel mondo del private banking. Ne elenchiamo due: la riorganizzazione della divisione, con servizi e soluzioni personalizzate e la scelta di puntare sulla fascia alta di mercato, e l’introduzione di una piattaforma proprietaria di consulenza patrimoniale, Bg Personal Advisory, pensata per dialogare con i clienti non solo sul portafoglio finanziario, ma anche su proprietà immobiliari, patrimonio d’impresa, successione, asset dell’arte.
Dopo un anno da general manager, nel 2017 Mossa è diventato amministratore delegato.
La crescita di Banca Generali
La private bank sotto la gestione di Mossa è salita dal 14esimo al terzo posto in Italia nel mondo del private banking. Con 71 miliardi di masse in gestione di clienti con risparmi sopra i 500mila euro, è alle spalle delle sole Intesa Sanpaolo (251,4 miliardi) e Unicredit (147,2 miliardi). Tra le sue operazioni più recenti c’è stato l’acquisto di Intermonte. “Per la prima volta nella storia una struttura di wealth management acquisisce una banca di investimento”, ha commentato nell’occasione Mossa.
Dalla nomina di Mossa alla carica di ad sono stati staccati quasi 1,3 miliardi di euro per quella che è una vera eccezione nel panorama delle banche nazionali, in un mix tra growth e value company come indicano un gergo gli analisti. E come dicono i valori di Borsa!