Le Borse europee chiudono la seduta in calo, in scia con i mercati asiatici. Male anche Wall Street in apertura. Sui mercati pesano le tensioni geopolitiche, dopo l’attacco di Israele all’Iran e la nuova ondata di raid israeliani, con l’aeroporto di Tabriz distrutto e la dichiarazione di guerra da parte di Teheran.
Questo clima di instabilità spinge al rialzo i prezzi dell’energia: il gas naturale ad Amsterdam sale oltre il 3%, toccando 37,4 euro al megawattora, mentre il petrolio vola con il Wti oltre i 73 dollari (+8%) e il Brent quasi a 75 dollari ad agosto.
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La Borsa di Milano chiude in rosso dopo le tensioni tra Israele e Iran. A Piazza Affari scivola Stellantis. Male anche Nexi e le banche. Lo spread tra Btp e Bund sale a 94,9 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,41%. Nel listino principale sono in calo Popolare di Sondrio, Mps (sotto indagine della Procura di Milano su un possibile accordo nascosto nell’acquisto del 15%), Mediobanca, Unicredit e Bper. Contiene le perdite Intesa. Giù anche il settore del lusso con Cucinelli e Moncler. Male Campari, Tim e Stm. Il balzo del petrolio spinge Eni, Saipem e Tenaris. Acquisti anche per Leonardo.