Le principali Borse europee chiudono in rialzo, sostenute dalla decisione degli Stati Uniti di posticipare al 9 luglio l’introduzione dei dazi sulle importazioni dall’Unione Europea. Questa tregua temporanea ha rassicurato gli investitori, anche se permane l’incertezza sulle future evoluzioni dei rapporti commerciali tra Washington e Bruxelles.
A Milano, il Fste Mib guadagna lo 0,34% a 40.124,90 punti, consolidando il recupero sopra la soglia psicologica dei 40mila. Tra i titoli migliori spiccano Prysmian, che chiude in rialzo del 4,56% grazie a un upgrade di Barclays, Amplifon (+2,60%), Nexi (+2,48%) e Leonardo (+2,34%). In verde anche Unicredit dopo che Orcel ha escluso una scalata sulle Generali e ha detto che “se il Golden power resta così, l’ops su banco Bpm non è economica. In controtendenza Telecom Italia, che perde il 2,17% dopo la doccia fredda arrivata dalla Cassazione. Perdite minori per Tenaris (-1,31%), Pirelli (-0,99%) e Azimut (-0,92%).
Nel frattempo, il collocamento del nuovo BTP Italia con scadenza giugno 2032 procede spedito: al termine della prima giornata gli ordini hanno superato i 3,1 miliardi di euro, confermando l’attrattiva per il debito pubblico italiano in un contesto di volatilità sui mercati finanziari. Lo spread tra Btp decennale e Bund tedesco si è mantenuto stabile a circa 100 punti base, con un leggero calo rispetto alla chiusura precedente.
Anche le altre piazze europee hanno chiuso positive: Francoforte ha terminato la giornata con un progresso dello 0,94%, Parigi ha guadagnato lo 0,22%, Madrid lo 0,16% e Londra ha messo a segno un rialzo dello 0,69%. Oltreoceano Wall Street continua a salire, sostenuta dal miglioramento della fiducia dei consumatori statunitensi, salita a 98 punti a maggio dagli 86 di aprile, e dall’attesa per la pubblicazione dei risultati trimestrali di Nvidia prevista per il 28 maggio. In particolare, i titoli tecnologici – tra cui Apple (+0,07%), Microsoft (+1,50%), Alphabet (+1,49%) e Meta (+0,50%) – hanno mostrato segni di recupero, così come Tesla (+3,96%) nonostante il calo delle vendite in Europa.
Sul mercato valutario, l’euro resta sopra quota 1,13 dollari, mentre tra le materie prime si osserva una leggera flessione di oro e petrolio in attesa delle prossime decisioni dell’Opec+.