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Padoan: “Spending review al centro della strategia del governo”

“La revisione della spesa è e resta al centro della strategia del governo. È indispensabile per il raggiungimento della crescita”. Questo il messaggio lanciato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso della sua informativa in Aula alla Camera sulla spending review.

“Oltre alle misure di revisione della spesa già introdotte nel 2014, ulteriori margini di miglioramento di efficienza e di risparmio sono possibili e il Governo sta già attuando misure che permetteranno progressi in questa direzione”, ha aggiunto il numero uno del Tesoro. 

Tra gli interventi utili a creare nuovi margini di risparmio, Padoan ha ricordato i programmi “avviati” di efficientamento degli immobili pubblici, degli investimenti per la riduzione dei costi della illuminazione pubblica, della digitalizzazione della pubblica amministrazione; la definizione di fabbisogni e capacità fiscali standard, con l’obiettivo di renderli operativi già nel 2015; i controlli sui prezzi a cui la Pa effettua gli acquisti.

D’altra parte, se non arriveranno nuove risorse dai tagli alla spesa, da gennaio il taglio alle detrazioni fiscali, come previsto dalla scorsa legge di stabilità del 2014, che impone di emanare un decreto entro il 15 gennaio 2015 per garantire 3 miliardi nel 2015, 7 nel 2016 e 10 nel 2017.

“Tale revisione non sarà tuttavia applicata – ha sottolineato il ministro – qualora entro la data del primo gennaio siano approvati provvedimenti che assicurino, in tutto o in parte, maggiori entrate e/o risparmi di spesa, da conseguire mediante interventi di razionalizzazione e di revisione della spesa”.

Quanto all’andamento generale dell’economia, dopo i dati deludenti relativi al Pil del secondo trimestre pubblicati ieri dall’Istat, Padoan ha affermato oggi che “le più recenti previsioni macroeconomiche collocano nel 2015, e oltre, una fase di ripresa più decisa e sostenuta. È in questo contesto di medio periodo che si pone la politica economica del governo”.

Infine, Padoan ha risposto alle critiche di Confcommercio – che aveva lamentato l’insufficienza del bonus Irpef da 80 euro come stimolo per i consumi – rimarcando che “è quantomeno prematuro abbandonarsi a valutazioni sull’impatto dell’introduzione del bonus fiscale a soli tre mesi dalla effettiva ricezione da parte delle famiglie”. 

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