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La ricetta dello Chef Marco Visciola, un cappon magro dalle influenze orientali

ph Francesco Zoppi

E’ indubbiamente emozionante sedersi a Il Marin, il ristorante gourmet di Eataly, da cui la vista spazia sul Porto Antico di Genova per perdersi fino alla Lanterna, simbolo della città con i suoi 77 metri di altezza, il faro più alto del Mediterraneo e il secondo in Europa. Sotto gli occhi ti affascina la struttura in acciaio che nasce dal mare e si proietta verso il cielo, colonna portante della grande tensostruttura conosciuta come Piazza delle Feste, sorretta da un complicato sistema di cavi e carrucole che ti immergono in una moderna interpretazione della storia di questa città.

Ma c’è anche un’altra vetrata che entrando all’ultimo piano di Eataly attira subito l’attenzione, quella dove lavora a vista, con la sua entusiastica brigata,  Marco Visciola, ligure doc, uno chef poco più che trentenne, che ha saputo costruire una sua originale e personale visione culinaria che pur sentendosi custode dei tesori enogastronomici del territorio è stata in grado di liberarsi dai luoghi comuni  abbracciando una filosofia in cui memoria e tradizione vengono declinate in contemporaneità e avanguardia.

Siamo a Genova e il pescato è sovrano.

Marco Visciola adora sbizzarrirsi con i gusti squillanti del pesce azzurro della Cooperativa di Camogli: acciughe, sgombri, sugherelli e interiora. Tra una portata e l’altra ama sorprende i suoi clienti con suggestive elaborazioni che risentono delle esperienze maturate in paesi orientali: Sakè, aceto di riso, la marinatura del pesce e le fermentazioni dei vegetali, in equilibrio con le venature liguri e mediterranee. Ma dalla contemporaneità orientale affonda nella storia del mediterraneo per sostituire il sale con riduzioni di ingredienti antichi come la colatura di alici, di romana memoria, o il fondo bruno della seppia o acciuga.

Oriente, occidente ma anche in omaggio alla particolarità del luogo ideato da Renzo Piano come una grande piazza conviviale, anche estetica.

“Quando sono entrato nel mondo Eataly – dichiara – mi sono fin da subito identificato nell’attenzione alla qualità, alla sostenibilità ambientale ed economica, attenzione che è diventata anche l’impronta della mia filosofia gastronomica, etica e sostenibile. Oggi l’estetica, che non è strettamente legata all’immagine ma collega insieme tutti i sensi, va di pari passo con la cultura del cibo, l’esaltazione del buon gusto e della sapiente scelta delle materie prime da lavorare. Ed è a questo punto che l’etica e l’estetica si intrecciano, perché se è vero che i sensi devono essere pienamente soddisfatti, è necessaria anche una selezione di ciò che si propone al cliente, si cucina e si consuma”

Per i lettori di Mondo Food proponiamo questa settimana la ricetta del Cappon Magro, un antico piatto tradizionale ligure a base di pesce e verdure il cui nome rivela la sua storia: nasce come piatto di magro, riservato cioè ai giorni di penitenza e quaresimali, ma con il tempo è diventato una costante presenza nei menù gourmet e si fa apprezzare in questo periodo perché con i suoi freschi sapori preannuncia i profumi del mare che ci aspetta questa estate. La versione che ne fornisce lo Chef de il Marin è una sua personale rielaborazione nella quale svolgono un ruolo interessante le verdure fermentate all’orientale.

La ricetta del Cappon magro 2.0

Ingredienti per 6 persone

Salsa prezzemolo e capperi

30 g foglie di prezzemolo

20 g capperi sott’olio

200 cl acqua gasata

2 g sale

0,5 g xantana

Frullare nel bimby le foglie di prezzemolo, i capperi con l’acqua e il sale fino a ottenere una salsa liscia, aggiungere la xantana per legare.

Salsa verde 2.0

110 g albumi

200 g olio capperi e acciuga

200 g salsa prezzemolo e capperi

30 cl aceto di vino rosso

5 g colatura di alici

2 g sale fino

Mettere nel frullatore a immersione gli albumi, la salsa prezzemolo e capperi e versare a filo l’olio emulsionando, alla fine aggiungere la colatura di alici, l’aceto e il sale.

Verdure fermentate

250 g barbabietola

250 g carota

250 g sedano

250 g cavolfiore

Mettere a fermentare ogni singola verdura in una salamoia di acqua (1000 l), sale (3%), zucchero (5 g), colatura di alici, patate lesse schiacciate (50 g), cipollotto, peperoncino, aglio ed erbe aromatiche.

Mettere in un contenitore sottovuoto e lasciare a temperatura ambiente 48 ore, poi conservare in frigo per un mese.

Tagliare la barbabietola, la carota con il pelapatate e formare un cono.

Tagliare il sedano a diamante.

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Dividere a cimette il cavolfiore.

Scorzanera

2 radici

Sciacquare bene le radici e friggerle intere a 180 gradi fino a che diventano morbide. Tagliare in  obliquo. Condire con olio e sale.

Fagiolini

30 g fagiolini

Tagliare le estremità e dividere a metà i fagiolini, sbollentare in acqua salata per 4 minuti e raffreddare in acqua e ghiaccio. Dividere i fagiolini in due. Condire con olio e sale.

Zucchina

1 zucchina

Tagliare la zucchina sottile a mandolina per il lungo e formare un cilindro. Condire con olio e sale.

Cozze E Vongole

250 g cozze

200 g vongole

Aprire separatamente i molluschi in una padella calda con olio, aglio in camicia e prezzemolo e sfumare con il vino bianco. Sgusciare e raffreddare.

Gamberi viola

6 gamberi viola (1 per persona)

Sgusciare completamente i gamberi e privarli dei budelli, tagliarli in tre parti e condirli con olio e sale.

Dentice

150 g dentice

Tagliare sottilmente tre pezzi di dentice precedentemente abbattuto e condire con olio e sale.

Cialde di oliva

300 g patate lesse

50 g olive taggiasche

Frullare le patate lesse con le olive fino a rendere il composto liscio e omogeneo, stendere su un

silpat e asciugare in forno a 50 gradi per 10 ore.

Spezzettare e friggere a 170 gradi.

Impiattamento

Disporre nel piatto 4 punti di salsa verde e alternare tutti i vari elementi.

Completare con le cialde di oliva e mosciame di tonno tagliato ad affettatrice (30 g per sei

persone).

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