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Salva casa, approvato il decreto: sì alla sanatoria per i piccoli abusi edilizi. Quanto costerà mettersi in regola? Ecco il piano

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Via libera del Governo al decreto Salva casa, che prevede sanzioni più leggere per le violazioni in materia di tasse. Il provvedimento – che non riguarda gli abusi edilizi strutturali ma gli abusi minori – è stato approvato stamani dal Consiglio dei ministri riunito a Palazzo Chigi. Il decreto era approdato in Cdm dopo le ultime limature (come l’inclusione di tende e pompe di calore tra le misure) a seguito delle osservazioni del Quirinale sull’effettivo rispetto del requisito d’urgenza. Un’accelerazione, quella del governo, che arriva a due settimane dal voto per le elezioni europee, in concomitanza col pasticcio del redditometro.

Salva casa, cosa prevede il decreto

“Il decreto-legge reca disposizioni di carattere urgente e di natura puntuale volte a fornire un riscontro immediato e concreto al crescente fabbisogno abitativo“, recitava la relazione illustrativa della bozza del decreto. In particolare si tratta “di misure specifiche finalizzate a rimuovere quegli ostacoli, ricorrenti nella prassi, che determinano lo stallo delle compravendite a causa di irregolarità formali“, veniva sottolineato nel testo. Pertanto “appare concreta e attuale la necessità di rimuovere situazioni di incertezza giuridica in merito allo stato di legittimità degli immobili con riferimento alle cosiddette ‘lievi difformità'”. Quindi il decreto non riguarda gli abusi edilizi strutturali, come lo spostamento di un muro portante, ma solo gli abusi minori, come un tramezzo spostato o una finestra posizionata diversamente. Al termine del Cdm il ministro Matteo Salvini ha detto: “Non è un condono, si tratta di un decreto di buonsenso che regolarizza piccole difformità”. Ecco quali misure sono previste nel decreto che incassa il placet di Confedilizia.

Salva casa, i costi: da mille fino a 31mila euro

I costi? Regolarizzare costerà dai mille ai 31 mila euro: bisognerà, cioè, pagare una sanzione pecuniaria pari al doppio dell’aumento del valore dell’immobile. Dunque, regolarizzare una veranda o una stanza costerà fino a 31mila euro. Si tratta infatti di una sanzione commisurata all’aumento di valore dell’immobile, fino a un massimo di 30.984 euro. Che – scrive il Sole 24 Ore – “servirà a regolarizzare le situazioni di difformità più pesante dai progetti depositati in Comune, come una stanza in più o una veranda chiusa. Purché non si ricada in situazioni di totale mancanza di titoli edilizi: gli abusi completi non saranno, infatti, sanabili”.

Salva casa, più interventi in edilizia libera

Più interventi in edilizia libera: “Ampliare le categorie di interventi che possono essere eseguiti in edilizia libera, ovverosia quegli interventi che non richiedono alcun titolo abilitativo, né permesso e/o comunicazione, in quanto non eccessivamente impattanti”.

Salva casa, tende e coperture

Si introducono facilitazioni per “opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende, tende da sole, tende da esterno, tende a pergola” e che “sia addossata o annessa agli immobili o alle unità immobiliari, anche con strutture fisse necessarie al sostegno e all’estensione dell’opera”. Le opere in oggetto “non possono determinare la creazione di un organismo edilizio rilevante e comunque, di uno spazio stabilmente chiuso, con conseguente variazione di volumi e di superfici devono avere caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente e devono armonizzarsi alle preesistenti linee architettoniche”.

Salva casa, pompe di calore e vetrate amovibili

In edilizia libera sarà possibile realizzare interventi di manutenzione ordinaria, di installazione di pompe di calore <12 kw, di rimozione di barriere architettoniche e d’installazione di vetrate panoramiche amovibili (le cosiddette Vepa) installate su logge e balconi. Possibile anche la realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti dirette ad assolvere a funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, parziale impermeabilizzazione dalle acque meteoriche non solo dei balconi o di logge ma anche di porticati rientranti all’interno dell’edificio.

Nuove tolleranze costruttive

Per gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, “le tolleranze costruttive sono riparametrate in misura inversamente proporzionale alla superficie utile”. Quindi “minore è la superficie utile, maggiore è il limite consentito percentualmente”. Il mancato rispetto dell’altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro delle singole unità immobiliari non costituisce violazione edilizia se contenuto entro determinati limiti.

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