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Salone del Mobile torna a Milano dal 7 al 12 giugno: sarà crocevia di stili e di culture

Design Salone del Mobile

Come avevano promesso tutti, e per primo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che verrà a inaugurare la 60° edizione del salone dei saloni, il Salone del Mobile sarà a giugno, dal 7 al 12, al massimo del suo splendore. 

Occupata in ogni metro quadrato la kermesse mondiale della bellezza e dell’innovazione, tornerà di nuovo ai suoi record. E, per la prima volta, si svolgeranno insieme – giustamente dopo anni di blocco – i tre eventi biennali, Eurocucina, FTK e Salone del bagno. Ma con tante novità poiché, dopo il lungo periodo del lockdown (3 anni dal 2019, l’ultimo evento) e dopo la felice edizione “ristretta” dello speciale Supersalone di settembre, i vertici della rassegna, della città, della regione e di FederlegnoArredo hanno scelto la via dei cambiamenti imposti dalle tante emergenze ambientali, economiche, sociali. Così la giovane e brillante Maria Porro, imprenditrice e presidente del Salone, ha spiegato con sintesi felice l’intera trama lungo la quale Milano, l’Italia e anche l’Europa, tornano protagonisti nell’indicare uno stile di vita più sostenibile, “umano”, aperto.

Salone del Mobile, un crocevia di culture

“Da sempre, il Salone del Mobile è catalizzatore di creatività ed energie. È generatore di bellezza, inclusione, nuove opportunità. Siamo sempre stati un luogo di dialogo e costruzione, a Milano come nelle edizioni di Shanghai e di Mosca. Oggi, sconvolti come tutti per la guerra in Ucraina, crediamo ancor di più nel valore del nostro essere crocevia di culture e stili aperto al mondo”, ha esordito oggi il Presidente del Salone del Mobile Porro nella conferenza stampa di presentazione della rassegna allo storico teatro Lirico da poco uscito da uno spettacolare restauro. “Ecco perché ci siamo impegnati per rimettere al centro il lavoro delle aziende espositrici. La Manifestazione si fa ‘foglio bianco’ a disposizione di tutti i suoi protagonisti – imprese, brand, designer – per progettare la propria identità, valorizzare i propri contenuti, raccontare le proprie storie. Un punto di riferimento per l’intera design community. Non possiamo fermarci, ma abbiamo anzi il dovere di accelerare verso soluzioni progettuali, produttive e distributive il più possibile sostenibili; oggi più che mai serve un approccio etico al design”, ha spiegato Porro.

Tutto ciò che c’è da sapere sul Salone del Mobile

Così gli organizzatori hanno varato e diffuso una serie di severe linee guida che aiutino gli espositori e chi progetta e costruisce gli stand a seguire basilari criteri di sostenibilità. Il benessere ambientale e sociale sarà anche il tema di Design with Nature, l’installazione progettata da uno degli architetti italiani più celebri, Mario Cucinella, per il “compleanno” del Salone e situata nel padiglione 15 di S.Project: 1.400 mq che racconteranno un ecosistema virtuoso che vorrebbe, idealmente, rappresentare il futuro dell’abitare. 

Le aree della fiera raduneranno, complessivamente, più di 2.000 espositori di cui oltre 600 giovani designer under 35 e proprio ai giovani il consueto loro luogo di debutto, lo Spazio Satellite, inventato decenni orsono da Marva Griffin, avrà un nuovo grande rilievo poiché si troverà al primo padiglione, quasi a voler dare il primo e stimolante benvenuto a chi entrerà in fiera. 

Dal bagno alla cucina – diventata centro della casa e della famiglia durante e dopo la pandemia – al FTK (Technology For the Kitchen), l’area delle tecnologie intelligenti e sostenibili, l’evento di giugno sta già avendo un’eco mondiale. 

“Saremo fuori, si spera, dalla pandemia, dai conflitti e anche dal freddo; davvero – commentavano gli imprenditori del settore durante la conferenza stampa – ci dovrebbero essere le condizioni migliori per tornare dopo tre anni a firmare contratti”. Un aspetto fondamentale, anche perché partecipare al salone costa molto. In totale, considerando le spese anche fuori Salone (le più alte), spesso il conto raggiunge il milione di euro. 

I numeri del Salone del Mobile

E a proposito di numeri, intorno al Salone e al sistema casa italiano si sono in questi mesi difficili radunate molte “teste d’uovo” italiane e straniere perché in ballo ci sono 26 miliardi di export solo del comparto Arredamento e Illuminazione (un record mondiale) ma anche di riflesso il 4,5 per cento del fatturato manifatturiero italiano, quello dell’imponente sistema FederlegnoArredo, vicino ormai ai 50 miliardi di euro, come ha riconfermato il presidente Claudio Feltrin. Non solo, che il Salone sia vitale per l’economia italiana lo dimostrano altri numeri: il venduto fieristico di Fiera Milano vale 53,7 miliardi (3 per cento del Pil) e solo la kermesse del design ne porta 30. L’effetto Salone del Mobile produce nei suoi sei giorni di svolgimento, solo per la città di Milano un fatturato superiore ai 200-250 milioni.

L’effetto della guerra Russia-Ucraina

Quanto al conflitto Russia-Ucraina, il presidente Claudio Feltrin ha rilasciato un commento molto allarmato. “Il conflitto sta accrescendo le difficoltà di approvvigionamento delle imprese e spingendo ulteriormente al rialzo i prezzi di materie prime ed energia, arrivando fino al prodotto finale e rendendo meno competitivi i nostri prodotti e quindi le nostre aziende”. 

Da Ucraina, Russia e Bielorussia importiamo circa il 5,3% di tronchi, pannelli e segati che valgono 468.948 metri cubi (dati gen-nov 2021) sui circa 9 milioni di metri cubi totali che arrivano in Italia da tutto il mondo. La Russia vale il 2,5%, l’Ucraina il 2,3% e la Bielorussia lo 0,5%. Il peso della Russia sull’export della filiera legno-arredo è pari a 410 milioni di euro (dati aggiornati a novembre 2021) che nel 2019 era di 435, registrando quindi una diminuzione di circa 6 punti percentuali. Il Macrosistema arredamento e illuminazione invece vale circa 340 milioni di euro che erano 361 nel 2019 con una diminuzione registrata anche in questo caso di circa 6 punti percentuali. 

Nella “classifica” dell’export del Macrosistema arredamento la Russia è il nono Paese, dietro a Cina, Spagna e Belgio. “Le nostre imprese, che nel 2021 sembravano essersi lasciate alle spalle il periodo peggiore della pandemia, ora guardano al futuro con grande incertezza e preoccupazione per un conflitto che, oltre a essere un dramma umano, rischia anche di bloccare completamente la fase di recupero dell’economia italiana e di portare con sé scenari da recessione”.

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