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Grecia, oggi (forse) la decisione dell’Eurogruppo

C’è grande attesa per il meeting di Bruxelles di oggi pomeriggio. Sembra che finalmente si arriverà a un accordo per assicurare al governo greco il pacchetto di salvataggio da 130 miliardi di euro. Le ulteriori tre condizioni, poste ad Atene il 9 febbraio sono state soddisfatte, quindi ora l’Europa deve mantenere il suo impegno. Oggi il premier Lucas Papademos presenterà le ultime misure trovate per racimolare i 325 milioni richiesti dalla Troika (Bce, Ue e Fmi). Anche il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, da sempre il più severo nei confronti dell’amministrazione ellenica, ha lasciato intendere che oggi potrebbe essere la volta buona: “Siamo prossimi ad avere una solida base per prendere una decisione lunedì”. Fiduciosa anche la Commissione Europea, che si aspetta che “l’Eurogruppo prenda in questa riunione tutte le decisioni necessarie per il secondo piano di aiuti alla Grecia”.

Misure – Finora è stato stabilito che il governo ellenico manterrà i propri impegni qualsiasi sia l’esito delle elezioni indette per aprile. Su richiesta dei Paesi più intransigenti (Germania, Finlandia e Olanda) è stato istituito un fondo di garanzia in grado di coprire i debiti per 9-12 mesi. Infine, come ha dichiarato il premier Papademos, Atene ha “identificato misure aggiuntive per complessivi 125 milioni, arrivando così al totale di tagli per 325 milioni di euro al budget”. Queste riforme, che verranno presentate oggi pomeriggio, prevedono però i tanto temuti tagli alle pensioni che il Governo aveva cercato di evitare a tutti i costi.

Ma il peggioramento della situazione economica, con gli ultimi dati poco rassicuranti (un Pil nell’ultimo trimestre del 2011 ha segnato un -7%), fanno temere la necessità di dover aumentare il pacchetto di salvataggio. Nell’analisi di sostenibilità presentata ai ministri, la Troika prevede che i 130 miliardi potrebbero rilevarsi insufficienti a raggiungere il target di un rapporto debito/Pil al 120% nel 2020, e che questo valore sarà del 129% del Pil nel 2020. Un 9% in più avrebbe un costo tra i 25 e i 30 miliardi di euro. Fra le soluzioni di cui si vocifera, c’è l’ipotesi di un allungamento della durata del piano di aiuti (ma diversi paesi sono contrari), un aumento delle risorse del piano stesso (si parla di 136 miliardi di euro), e di una diminuzione dei tassi d’interesse pagati da Atene per il primo programma di aiuti da 110 miliardi di euro (concesso a maggio 2010 e di cui sono stati versati finora 73 miliardi).

La buona notizia è il raggiungimento dell’accordo con i creditori privati che si sono impegnati a lanciare uno swap sul debito dall’8 all’11 marzo. Anche questa intesa, che comporterà una riduzione di 100 miliardi di oneri del Governo sul debito, dovrà essere approvata dall’Eurogruppo di oggi.

Nel frattempo ad Atene le proteste dei cittadini sembrano essersi calmate in attesa delle decisioni che si prenderanno oggi pomeriggio. Fino a questa sera tutta Europa rimarrà con il fiato sospeso.

 

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