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Moda, Pitti Uomo apre edizione da record

FIRSTonline

Ennesima edizione da record al via per il Pitti Uomo di Firenze: per la 92esima edizione della kermesse dedicata alla moda maschile, la seconda più importante dopo la Fashion Week di Milano, sono presenti 1.220 i marchi/collezioni, dei quali 540 provenienti dall’estero (il 44,2% del totale). Da oggi al 16 giugno è atteso anche un boom di visitatori: nell’ultima edizione sono stati 30.000 i visitatori in totale, di cui oltre 25.500 i compratori, dei quali 8.400 i buyer dall’estero.

Sono 15 le tappe in cui si articola il percorso dentro la moda maschile nella tradizionale e suggestiva cornice della Fortezza da Basso: Pitti Uomo, Make, Pop Up Stores, Eye Pop, Fashion At Work, HI Beauty, Futuro Maschile, Touch!, l’Altro Uomo, Born in the Usa, Unconventional, Open, I Play, Urban Panorama, My Factory Buyer. 

I principali mercati esteri di riferimento del salone sono: Germania, Giappone, Spagna, Regno Unito, Cina, Olanda, Francia, Turchia, Svizzera, Belgio, Stati Uniti, Corea del Sud, Russia, Austria, Portogallo, Danimarca, Svezia. “Abbiamo scoperto che Pitti genera oltre 10 volte un ritorno sull’indotto per Firenze, 500 milioni sull’indotto, è una grande risorsa per Firenze, e sicuramente un fiore all’occhiello”, ha affermato Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda e di Pitti Immagine, citando uno studio dell’università Bocconi oggi alla cerimonia d’apertura di Pitti Immagine Uomo.

“Qui – ha spiegato – siamo visti da un grande numero di buyer e giornalisti che difficilmente potrebbero vedere tutto in 4 giorni”. Pitti, ha osservato Marenzi, “è passata da essere mera fiera commerciale a fiera propositiva, che ha cominciato a lanciare tendenze: chi vuole lanciare nuovi prodotti viene a Pitti a esporli. Siamo proattivi, il premio Next ne è un esempio. In questo però non siamo gli unici, Firenze è il posto dove esserci a inizio stagione della moda maschile nel mondo, ma c’è un collegamento con la settimana della moda italiana che continua con Milano. L’Italia è l’unico paese multicentrico: nella moda c’è Parigi, non la Francia; Londra, non il Regno Unito; New York, e non gli Usa. In Italia c’è Milano, c’è Firenze, ci sono i distretti”.

“Il mondo di Pitti si basa sui brand, ma stiamo subendo un fortissimo attacco: l’industria della contraffazione danneggia fortemente l’industria vera e seria, e dobbiamo combatterla”, ha spiegato invece Andrea Cavicchi, presidente del Centro di Firenze per la moda italiana dando il suo plauso all’iniziativa della Camera di commercio di Firenze, che da ieri espone cartelloni sul tema realizzati dai ragazzi delle scuole superiori del territorio.

“Noi tutti siamo responsabili – ha aggiunto – se compriamo un capo contraffatto: dobbiamo tutti noi sensibilizzare, partendo dai giovani, bisogna partire dalla formazione per combattere la contraffazione“. Come Cfmi, ha ricordato il presidente, “stiamo lavorando al tavolo nazionale della moda per promuovere la formazione: qui abbiamo scuole fra le più importanti al mondo per la moda, il mondo della moda ha bisogno di figure che si inseriscano”.

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