Sono concrete le possibilità che il Fondo Monetario Internazionale riesca a ricevere in dote fondi aggiuntivi per circa 400 miliardi di dollari, necessari a fronteggiare la crisi del debito sovrano in Europa. Lo riferisce il ministro giapponese delle Finanze, Jun Azumi.
Christine Lagarde, invece, è stata più realista: il direttore del Fondo si aspetta una maggiorazione di 316 miliardi, quota che i membri del G20 si sarebbero impegnati a versare in occasione del vertice di Washington.
Non si tratterebbe, però, di un traguardo particolarmente ambizioso, dal momento che l’istituzione finanziaria è in cerca di riserve ben più sostanziose (600 miliardi di dollari) per aumentare la propria capacità di assistenza.
La potenza di fuoco del Fondo attualmente si aggira intorno ai 380 miliardi, non sufficienti a puntellare la crisi del debito europeo dal momento che le quote investite dal Fmi in progetti extraeuropei assorbono una parte consistente del bilancio.
Inoltre, dato il sostanziale fallimento della politica europea nella costruzione del firewall anti-crisi (al netto degli interventi già in corso pari a soli 500 miliardi di euro), una maggiorazione del Fmi di ulteriori 600 miliardi metterebbe in campo un’arma più efficace nel contrasto della crisi europea.
Azumi ha invece concentrato l’attenzione sul bicchiere mezzo pieno: “È molto probabile che riusciremo a raggiungere una somma vicina ai 400 miliardi. Ciò permetterà di rassicurare e stabilizzare l’economia mondiale”.