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Enel cambia rotta: stop alle telefonate moleste

Basta con le telefonate moleste a caccia di nuovi clienti: Enel non chiamerà più al telefono potenziali nuovi clienti per stipulare contratti di elettricità e gas, a partire dal 1° giugno. Da questa data in poi, le attività di contatto telefonico saranno effettuate soltanto verso coloro che sono già clienti e che hanno un rapporto consolidato con Enel Energia, la società di vendita di elettricità e gas del gruppo sul mercato libero. Tali chiamate saranno uno strumento per dare indicazioni utili alla gestione della fornitura domestica e, per chi ne ha dato il consenso, per illustrare promozioni commerciali a loro dedicate.

La svolta – Enel è il primo grande gruppo in Italia ad annunciare il cambio di strategia sull’invasivo telemarketing – è legata alla scelta d “parlare direttamente alle persone e ai clienti, in modo trasparente e non invasivo, evitando da ora in poi telefonate spesso non gradite” spiega una nota dello stesso gruppo. Un salto di qualità che alleggerisce il fastidio delle pratiche commerciali telefoniche finite nel mirino dell’Antitrust  – non solo Enel ma anche gli altri operatori dell’energia, delle telecomunicazioni e via discorrendo – anche e soprattutto per la fatturazione di servizi non richiesti. Il segnale che lancia Enel (“il cliente è importante”) va anche nella direzione di preparare la via all’apertura definitiva del mercato fissata per il 1° luglio 2018 con un miglior grado di fiducia e di accettazione da parte dei consumatori.

 Enel precisa che “restano attivi tutti gli altri canali di vendita e gestione: la rete di negozi Enel, i contact center, i canali di vendita porta a porta”. Da solo, il Contact center Enel (800900860) gestisce ogni mese oltre 1,5 milioni di telefonate. E’ anche possibile utilizzare il sito www.enelenergia.it, l’app Enel Energia e i social newtork, per gestire velocemente la propria fornitura anche da pc, smartphone e tablet. Ogni mese 1,9 milioni di clienti usano il sito web e l’app per la gestione della propria fornitura e circa 400mila – conclude l’azienda -interagiscono su Facebook, Twitter, Youtube e Instgram.

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