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Corea del Sud, la Tigre Asiatica che apprezza il Made in Italy

La Corea del Sud è la quarta potenza economica Asiatica, subito dietro ai giganti Giappone, Cina ed India. Prima delle quattro Tigri Asiatiche, non solo in riferimento all’importanza economica, ma anche a livello sociale ed istituzionale, la Corea del Sud fa parte del nuovo gruppo di Paesi emergenti dell’economia Mondiale: i MIST (Messico, Indonesia, Sud Corea e Turchia).  La struttura economica è decisamente bilanciata, soprattutto se la si compara con gli altri Paesi dell’area. Infatti ad una base manifatturiera molto avanzata (automotive e tecnologia), si aggiunge un settore terziario decisamente sviluppato principalmente per quanto riguarda le telecomunicazioni ed i servizi infrastrutturali; ed a una notevole apertura al commercio internazionale, con un export contribuisce in una misura vicina al  50% del Pil totale corrisponde un mercato interno in fase di sviluppo, spinto dalle politiche del governo di Seoul, con un potere d’acquisto che colloca la Corea al tredicesimo posto nel Mondo.

Il prodotto interno lordo è pari a più di 1.700 miliardi di dollari con tassi di crescita costantemente alti (soprattutto se comparati con i numeri di Unione Europea e Stati Uniti), che hanno permesso al Paese non solo di recuperare il terreno perso durante la crisi ma di impostare un cammino di crescita stabile e robusto.

I fondamentali macroeconomici fotografano la situazione di un Paese in piena salute, infatti oltre al Pil in costante crescita, spiccano i dati relativi alla disoccupazione, pari al 3%, del debito pubblico che si attesta al 38% del Pil e dell’inflazione con valori che oscillano fra l’1% ed il 2%. Questi dati, insieme alla stabilità politica ed ad un sistema giudiziario efficiente fanno sì che la Corea si attesti al numero 6 nella classifica del Doing Business stilata annualmente dalla Banca Mondiale (per avere un metro di comparazione, il nostro Paese occupa il sessantacinquesimo posto).

Il settore più importante del sistema economico sudcoreano è il manifatturiero. Tuttavia all’interno di questo settore sono presenti una moltitudine di segmenti in cui la Corea rappresenta una delle eccellenze a livello mondiale, dall’automotive alla tecnologia e dalla motonautica all’industria estrattiva.

Nonostante il quadro economico decisamente positivo, sulla Corea del Sud pende una spada di Damocle perenne, rappresentata dalla sua vicina del Nord. Le relazioni fra i due Paesi, infatti, subiscono repentini cambi di rotta che potrebbero minacciare la sicurezza, non solo economica, della penisola ed inoltre scoraggiare gli investimenti provenienti da altri Paesi.

Rapporti commerciali Italia-CdS

L’importanza della relazioni fra Italia e Corea del Sud si rispecchia nei dati relativi all’interscambio commerciale, che vede una crescita pressoché ininterrotta negli ultimi 10 anni. La bilancia fra i due Paesi pende dalla parte dell’Italia grazie alla crescita sostenuta delle nostre esportazioni verso la penisola del Nord-est asiatico. I settori chiave dell’export italiano in Corea del Sud sono rappresentati prevalentemente dalle punte di diamante del Made in Italy; macchinari (cresciuto del +6,4% su base annua ) , pelletteria e agroalimentare rappresentano da soli quasi la metà dell’export totale. Hanno fatto registrare una crescita sostenuta nell’ultimo anno settori quali: oli minerali e combustibili (+110%), vini e bevande (+20,8%) e prodotti farmaceutici (+4.6%).

Ma l’interscambio non si limita solo a questo, infatti stanno acquisendo importanza settori come l’energetico-ambientale e l’aerospaziale. Non sono pochi i progetti di collaborazione scientifica bilaterale fra imprese italiane e coreane nella robotica, energie rinnovabili, avionica e sistemi di difesa e sicurezza (tema cruciale nella politica coreana).
L’avvio di queste collaborazioni dovrebbe riuscire ad incentivare lo sviluppo di investimenti diretti esteri incrociati fra i due Paesi per permettere di far fare un salto di qualità ai rapporti commerciali fra i due Paesi. Stando agli ultimi dati disponibili, infatti, gli investimenti diretti esteri Italiani in Corea si aggirano intorno ai 7,5 milioni di dollari, mentre dalla tigre asiatica verso il nostro Paese gli investimenti ammontano a poco meno di 13 milioni di dollari. Questi dati dimostrano come vi siano molti margini di manovra per ampliare i flussi di investimenti, soprattutto per la possibilità di sfruttare le potenziali sinergie fra i due Paesi. Italia e Corea del Sud, infatti, hanno una struttura produttiva abbastanza simile con una forte base manifatturiera e una grande propensione all’export.

Oltra a questo, la posizione geografica fa dei due Paesi potenziali hub commerciali per le rispettive aree, il nord-est asiatico per la Corea e l’area del Mediteranno per l’Italia. Per questo motivo, l’interscambio di know-how nei settori della logistica e dei trasporti porterebbe un mutuo beneficio ai due Paesi che permetterebbe di sfruttare al meglio il proprio posizionamento strategico.

Per ulteriori informazioni sulle condizioni di assicurabilità per le imprese italiane è possibile consultare la Scheda Paese di Sace. Mentre per consultare le attività in calendario, le missioni e la presenza italiana in Corea del Sud la pagina che l’Agenzia ICE dedica al Paese è raggiungibile a questo link.

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