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Consumi elettrici: a maggio in aumento del 5,5% su base annua, per il 37% coperti da rinnovabili

Foto di Sebastian Ganso da Pixabay

Continuano a cresce i consumi elettrici degli italiani. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nel mese di maggio il nostro Paese ha consumato 25,7 miliardi di kWh di energia elettrica, un valore in aumento in termini sia tendenziali (+5,5% rispetto a maggio 2021) sia congiunturali (+0,4% rispetto ad aprile 2022).

Tuttavia, maggio ha avuto un giorno lavorativo in più (22 vs 21) e una temperatura media mensile superiore di quasi 3°C rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta pertanto in crescita del 2,9%.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di maggio 2022 è risultata ovunque positiva: +5,8% al Nord, +5,1% al Centro e +4,9% al Sud e nelle isole.

Sempre il mese scorso, la domanda elettrica italiana è stata soddisfatta per l’82,3% con la produzione nazionale e per la quota restante (17,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 21,4 miliardi di kWh (+0,7%).

Consumi elettrici: uno sguardo alle rinnovabili

Le rinnovabili hanno coperto il 37% della domanda elettrica nazionale. In crescita le produzioni da fonte termoelettrica (+20%) e fotovoltaica (+4%); in flessione le altre: geotermica -0,9%, idrica -28,7% ed eolica -43,1%, queste ultime due per gli effetti rispettivamente delle scarse precipitazioni e della ridotta ventosità che hanno caratterizzato il periodo. Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +32,1%. Si evidenzia, per il secondo mese consecutivo, una crescita dell’import (+29,7%) e una diminuzione dell’export (-6,2%).

L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’ – registra una flessione del 2,8% rispetto a maggio del 2021 (+2% a parità di calendario). Con dati destagionalizzati e corretti dall’effetto di calendario, l’indice mostra una flessione dell’1,4% rispetto al mese precedente (aprile 2022). Positive le rilevazioni dei comparti degli alimentari e della cartaria. In flessione i settori dei metalli non ferrosi, dei mezzi di trasporto, dei materiali da costruzione e delle siderurgiche; sostanzialmente stabili i settori della meccanica e della chimica.

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