Veronica De Romanis ha studiato Economia all'Università La Sapienza di Roma ed alla Columbia University di New York. Commentatrice per giornali e siti di informazione, per oltre 10 anni ha lavorato nella Commissione di Esperti del Ministero dell'Economia, occupandosi di macroeconomia e finanza pubblica. È stata anche responsabile delle relazioni con Eurostat, Commissione Europea, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo (OCSE) e Fondo Monetario Internazionale. Attualmente tiene lezioni sulle politiche economiche europee per il centro dell'Università di Stanford a Firenze, per l'Università Europea di Roma e per la LUISS. Nel 2015 è stata nominata membro indipendente del Consiglio di Amministrazione della Cementir Holding SPA. Ha pubblicato, fra gli altri, i libri "L'austerità fa crescere. Quando il rigore è la soluzione", "Il metodo Merkel" e "Il caso Germania. Così la Merkel salva l'Europa"
Le spese una tantum non vengono conteggiate dalla Commissione europea come quelle permanenti: è questo il pomo della discordia tra Renzi e Bruxelles sulle spese per l'immigrazione che rende difficile una soluzione come quella, politicamente ineccepibile ma discutibile sul piano…
Il riordino e la riduzione delle società partecipate volute dal Governo sono sacrosante ma la scelta generalizzata dell'amministratore unico solleva molti dubbi: in alcuni casi è saggia ma in altri può favorire una maggiore politicizzazione - Bisogna scegliere caso per…
Su banche e immigrazione il premier Renzi ha un'occasione d'oro per un compromesso virtuoso con la cancelliera Merkel - Anziché invocare continui margini di flessibilità di bilancio, l'Italia potrebbe chiedere alla Germania di completare l'unione bancaria con l'introduzione della garanzia…
La Le Pen ha vinto le elezioni regionali in Francia promettendo di combattere "l'Europa delle regole" e di abbandonare la politica di austerità - Ci sono però almeno tre ragioni che rendono improbabile che il Front National possa mantenere le…
La visione del ministro Poletti ("Ragazzi prendere alla laurea 110 a 28 anni non vale un fico: meglio prendere 97 a 21 anni") rivela una visione della società, della scuola e dell'economia completamente opposta a quella della Cancelliera Merkel che…
Per dare sicurezza al Paese contro il terrorismo e rassicurare la generazione Bataclan il bonus da 500 per la cultura lascia perplessi: sia perché così si finanzia in disavanzo la spesa corrente aggravando il debito ma sia soprattutto perché aiutare…
In Italia la riduzione della spesa pubblica sembra impossibile: dalla nuova manovra la spending esce dimezzata - I tecnici fanno le proposte ma i politici le bocciano perchè temono di perdere consenso - Ma i casi del Portogallo, della Gran…
L'assurdo divieto ai pensionati di far parte dei cda delle società pubbliche mette a nudo tutti i limiti della recente riforma della Pubblica amministrazione: non si favorisce il ricambio generazionale privando il settore pubblico di un patrimonio di conoscenze e…
E' illusorio pensare che il piano fiscale del Governo possa contare su molti margini di flessibilità europea che sono in realtà molto ridotti: per attuarlo senza infrangere le regole comunitarie c'è solo la via indicata dal ministro Padoan e cioè…
A sorpresa la riforma della Pa, approvata dalla Camera e ora all'esame del Senato, cancella il voto di laurea per la partecipazione ai concorsi pubblici, ma si tratta di un abbaglio che rischia di dar luogo a concorsi monstre e…
La recessione è finita ma per consolidare la ripresa è fondamentale andare avanti con le riforme, soprattutto con quella della Pubblica amministrazione, che però procede a rilento e che invece è essenziale anche per il decollo del Jobs Act -…
Non basta partecipare solo ai tavoli europei istituzionali per influire sulle decisioni sulla Grecia e su altri temi cruciali come l'immigrazione: è ora che l'Italia cerchi di entrare nel direttorio franco-tedesco per contare di più -Partecipare al direttorio serve a…
Il blocco dell’indicizzazione delle pensioni deciso dal governo Monti nel 2011 non era l’unica scelta possibile e non ha nemmeno diminuito la spesa pubblica - Sarebbe stato meglio tagliare altre voci di spesa come quella dei consumi intermedi o dei…
Chi protesta contro la "Buona scuola" concentrando tutta l'attenzione sul presunto potere dei presidi rischia di dimenticare che l'obiettivo della scuola non è solo istruire ma facilitare la ricerca di un lavoro: il successo del modello tedesco dell'alternanza scuola-lavoro dovrebbe…
Berlino è accusata di avere un surplus commerciale eccessivo e di fare poco per stimolare la domanda interna e ridurre il gap con i Paesi periferici ma gli incrementi salariali ai metalmeccanici, il salario minimo e l'accettazione del Qe dimostrano…
L'attesa riforma della Pubblica amministrazione, che è la madre di tutte le riforme, non può riguardare solo la dirigenza pubblica ma deve aggredire le procedure con una semplificazione che comporti una rilevante riduzione dei poteri finora ben distribuiti e ben…
Le nuove linee guida Ue sulle clausole di flessibilità del Patto di Stabilità permettono di deviare temporaneamente dall'obiettivo del pareggio di bilancio nel caso, verificato, di riforme strutturali, di investimenti per progetti europei e di ciclo economico negativo ma la…
Perchè l'Europa dovrebbe fare nuovi sconti alla Grecia che ha un debito pubblico più sostenibile e meno costoso dell'Italia? Se venisse ulteriormente ristrutturato il debito greco quanti altri Paesi europei - a partire dall'Italia - potrebbero farsi avanti per chiedere…
Nel triennio 2010-3 Italia e Francia hanno aumentato le tasse più di quanto chiedeva l'Europa perché non sono state capaci di tagliare la spesa, con il risultato di crescere meno di Paesi come Portogallo, Spagna e Irlanda, che hanno ricevuto…
L'idea di Salvini, di Grillo e di qualche esponente Pd di uscire dall'euro per rilanciare l'economia è solo un'illusione tanto pericolosa quanto infondata - Il changeover sarebbe un'operazione molto complessa che provocherebbe il caos, la corsa agli sportelli bancari e…