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Aglio orsino, amato dagli orsi e ricco di proprietà benefiche

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La primavera è la stagione dell’aglio orsino, una pianta aromatica dalle molteplici proprietà, lontano parente dell’aglio classico. Il nome deriva dal fatto che gli orsi  bruni ne vanno ghiotti, consumandone grandi quantità dopo il letargo invernale per riprendere la carica energetica.

Passeggiando in prossimità dei corsi d’acqua, si possono trovare distese di piccoli fiorellini bianchi, a forma di stella, con un forte odore di aglio. Il bulbo ha una forma oblunga fascicolata di colore biancastro da cui spuntano le foglie e lo scapo floreale. Le foglie sono grandi (generalmente due) e hanno una consistenza carnosa e di un bel verde lucente sulla parte superiore e opaca in quella inferiore Bisogna fare molta attenzione: l’aglio orsino può essere confuso con altre piante simili ma velenose, come il mughetto, il gigaro scuro ed il colchico d’autunno. Per riconoscerlo basta sfregare le foglie e se queste emanano un forte odore di aglio allora vuol dire che abbiamo trovato la pianta giusta.

Pianta di origine asiatica, ma diffusa in tutto il mondo, È particolarmente consumata in Germania, ma molto amata anche dai francesi e dagli svizzeri. In Italia si può trovare ovunque, fatta eccezione della Sardegna. La sua coltivazione è nota sin dall’antichità: celti, romani e greci furono i primi a scoprirne le molteplice proprietà, soprattutto terapeutiche, e a tramandarle nel tempo. Molto spesso veniva interpretato come rimedio “magico” utilizzato per proteggere le donne incinta e i loro bambini.

Coltivazione

Cresce spontaneamente nei luoghi boscosi all’ombra degli alberi, particolarmente umidi a 1.000 metri di altitudine. Predilige le zone vicine ai fiumi, torrenti e canali dove l’acqua piovana stagna. Dalla grande adattabilità climatica, l’aglio orsino si può coltivare anche a casa basta tenerlo lontano da zone esposte al sole che potrebbe seccare le foglie. Per la coltivazione su terreno, l’aglio orsino predilige terreni calcarei, ricchi di sostanze organiche e drenanti, oppure si possono aggiungere altri composti o dei gusci di uova macinati per apportare il calcare. Dopo aver seminato i bulbi (in gruppetti di tre) in contenitori non troppo grandi e, una volta nate le piantine, queste andranno poi trapiantate in vasetti sempre più grandi fino alla messa a dimora. In alternativa, si possono anche trapiantare direttamente le piantine negli alveoli, interrandole fino al colletto come per gli ortaggi.

Nel caso la pianta sia coltivata in vaso l’innaffiatura deve essere regolare e moderata, evitando i ristagni che possono portare il bulbo a marcire, a terra invece basta la pioggia. Il periodo ottimale di coltivazione è tra novembre e marzo mentre la raccolta avviene in primavera, in particolare tra marzo-aprile, possibilmente prima della fioritura altrimenti assume un gusto molto amaro.

Proprietà nutrizionali

L’aglio orsino possiede una buona quantità di sali minerali e vitamine (A,B,C,PP). È anche ricco di numerose proprietà benefiche analoghe all’aglio coltivato ma in concentrazioni più elevate: antibiotico, antipiretico e anti micotico naturale, riduce il tasso di colesterolo cattivo nel sangue, utile per la digestione, purifica il sangue anche da metalli pesanti. Aiuta la diurisi e ha un potente potere disintossicante e dimagrante. È stata riscontrata anche la sua capacità ipotensiva in grado di prevenire malattie cardiache. I fiori, invece, possono essere usati per preparare maschere di bellezza grazie alle proprietà disinfettanti e lenitive che giovano alla pelle. Invece, il suo consumo è sconsigliato in caso di  malattie cutanee, in presenza di infiammazioni respiratorie o ancora in caso di irritazione gastrica, intestinale o urinaria. Inoltre, a differenza del passato il suo consumo è vietato per le donne in gravidanza e per quelle che allattano.

Uso in cucina

Dell’aglio orsino non si butta niente: si possono consumare sia il bulbo che le foglie e i fiori. Ottimi per aromatizzare i nostri piatti senza le conseguenze negative comuni dell’aglio: il gusto è delicato e ricorda molto l’erba cipollina. Le foglie sono molto profumate, perfette per aromatizzare insalate, pesce, patate, formaggi e una versione più delicata e raffinata del classico pesto: basta sostituire alle foglie di basilico fresco quelle dell’aglio orsino. I fiori invece sono molto usati per realizzare infusi o liquori, mentre se tritati e aggiunti allo yogurt magro si può ottenere una maschera per il viso. Il bulbo si può utilizzare invece per condire sughi, paste, zuppe, minestre e cous cous, dando quella nota aromatica unica. Se consumato a crudo, consente di conservare tutta la vitamina C in esso contenuta.

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