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Visco: “Le banche italiane non abbassino la guardia”

“Le banche italiane dovranno continuare a rafforzarsi per poter finanziarie l’economia. Il loro modello di attività, incentrato sull’intermediazione diretta del risparmio piuttosto che su investimenti in attività finanziarie complesse e opache, può servire allo scopo. Ma deve essere rivisitato e irrobustito, superando i limiti emersi durante la crisi”. Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, intervenendo al convegno organizzato oggi a Roma dall’Acri per la 90esima Giornata mondiale del risparmio.

Il sistema bancario italiano deve far fronte “con decisione anche all’elevato ammontare di crediti deteriorati, la cui crescita sta ancora proseguendo, anche se a ritmi più attenuati – ha proseguito il governatore –. L’azione di contenimento dei costi deve proseguire, Il recupero di adeguati livelli di redditività, necessari per remunerare dotazioni di capitali più elevate rispetto al passato, richiede anche una diversa struttura dei ricavi”. 

Il numero uno di Via Nazionale ha quindi sottolineato che, in un contesto europeo tornato a indebolirsi più delle attese, “non siamo in deflazione, ma non possiamo ignorarne il rischio concreto”, e che “un’inflazione molto bassa, distante dall’obiettivo di stabilità dei prezzi” può rendere controproducente “il rispetto puntuale della regola europea sul debito”. E’ quindi necessario non interpretare le norme senso restrittivo, ma sfruttare i “margini” di flessibilità che consentono di “conciliare disciplina di bilancio e sostegno alla crescita”, ha aggiunto Visco, definendo “opportuna” la decisione del governo di rendere “più graduale il processo di riequilibrio dei conti pubblici”.

Il governatore ha quindi ribadito l’urgenza di “un’azione comune per sostenere gli investimenti pubblici, diminuiti nell’area di un quarto in quattro anni”. Per procedere rapidamente alla realizzazione del piano proposto dal nuovo presidente della Commissione europea Junker è “necessario il contributo di tutte le fonti di finanziamento: il bilancio comunitario, la Banca europea degli investimenti, gli investitori privati, gli stessi bilanci pubblici nazionali”.

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