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Unicredit Research: “Spread Btp-Bund a 180 punti a fine anno, e l’Eurozona torna a crescere”

Il processo di normalizzazione dei mercati sta continuando e la crescita nei paesi Ocse sta acquisendo slancio, mentre il commercio mondiale è in ripresa. Queste le principali valutazioni fatte da Unicredit Research, guidata dal capo economista Erik F. Nielsen, che ha presentato oggi a Milano il suo rapporto previsionale Outlook 2014.

Unicredit conferma la sua previsione fondamentale: “Riteniamo che questi miglioramenti continueranno nel corso del 2014, quando anche l’Eurozona sarà finalmente in grado di cambiare marcia ed entrare in una fase di ripresa sostenibile. In un contesto che continua ad essere caratterizzato da abbondante liquidità nelle principali economie sviluppate, questo dovrebbe garantire un buon supporto ai mercati finanziari” commenta Marco Valli, Capo economista per l’Eurozona di UniCredit.

La banca di piazza Cordusio stima che nel 2014 la crescita del Pil nell’Eurozona accelererà fino a un dato medio annuodel +1,5% rispetto al -0,4% del 2013, poiché il consolidamento della crescita globale, fondamentali aziendali più favorevoli e una domanda di beni strumentali finora inespressa porteranno a una ripresa degli investimenti e degli scambi all’interno dell’area. Ciò avrà impatti positivi sul mercato del lavoro, ma a un ritmo lento e con significative differenze tra i Paesi.

Per quanto riguarda i tassi, sono destinati a rimanere fermi per buona parte del 2015. In un contesto di normalizzazione della crescita, attenuazione dei rischi sovrani e tassi di politica monetaria eccezionalmente bassi, gli spread all’interno dell’Eurozona continueranno a ridursi anche nel 2014, sebbene a un ritmo più lento rispetto al 2013. Il target per lo spread BTP Bund è di 180 punti base a fine anno. Per quanto riguarda le valute, gli economisti di UniCredit si attendono che il processo di normalizzazione indebolirà ulteriormente lo yen e, in misura minore, il franco svizzero. Il cambio euro dollaro è previsto a 1,40 a fine anno, in parte grazie al fatto che le banche centrali mondiali inizieranno a ripristinare il tradizionale peso delle riserve in euro.< Intanto alle 16,30 circa, il titolo Unicredit perde l’1% a Piazza Affari, a 5,52 euro.

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