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Opportunità per gli IDE italiani in Vietnam

Come indicato da Newsmercati, in seguito all’ingresso nel WTO, avvenuto nel gennaio del 2007, il governo vietnamita ha disposto l’entrata in vigore di alcuni provvedimenti legislativi in materia di investimenti, con l’obiettivo di equiparare la posizione degli investitori stranieri a quella degli investitori locali. Le forme di investimento diretto a disposizione degli imprenditori stranieri prevedono, innanzitutto, la costituzione di un’impresa greenfield in loco. L’autorizzazione da parte delle competenti autorità locali viene rilasciata solo a seguito della presentazione di un apposito business plan (“Investment Project”), contenente una dettagliata previsione a medio-lungo termine sulla realizzazione del progetto di investimento in un determinato territorio e arco temporale. Per poter essere legittimamente costituita una società deve dotarsi di un apposito atto costitutivo (“Investment Certificate”) contenente indicazioni su progetto societario, durata e capitale sociale.

Un’altra opzione a disposizione degli investitori è l’acquisto di una partecipazione azionaria in una società vietnamita già operativa. In questo caso viene spesso richiesta la preventiva approvazione delle autorità locali competenti. I requisiti specifici per la procedura di acquisizione variano a seconda che: la società che si intende acquisire disponga o meno di investitori stranieri e abbia già ottenuto, dalle competenti autorità locali, l’approvazione del proprio progetto imprenditoriale; la società che si intende acquisire sia una limited liability company, con uno o più soci, oppure una share holding company; il settore in cui opera la società che si intende acquisire.

In alternativa, le normative locali di diritto commerciale riconoscono la possibilità di insediarsi in loco utilizzando due ulteriori tipologie, per entrambe le quali è richiesto un’apposita licenza: la succursale e l’ufficio di rappresentanza. La succursale di una società estera è una società che ha una sede fissa in Vietnam e che è autorizzata ad operare nel territorio nazionale, ai sensi delle disposizioni di diritto commerciale vigenti nel paese e nel rispetto dei trattati internazionali di cui il Vietnam è firmatario. Una società estera è autorizzata ad aprire una propria succursale in Vietnam solo se utilizzata per operare in determinati settori specifici, tra cui quelli bancario, assicurativo, legale e alcune attività di trading. La società straniera per poter aprire la propria succursale in Vietnam deve risultare attiva ed iscritta nel registro delle imprese del proprio paese da almeno cinque anni. La licenza viene rilasciata dal Ministero del Commercio e dell’Industria vietnamita, trascorsi 15 giorni dal deposito della relativa domanda, munita della necessaria documentazione. Per quanto riguarda l’apertura di un ufficio di rappresentanza, non essendo dotato di personalità giuridica, non gli viene concesso lo svolgimento di alcuna attività imprenditoriale in senso stretto. Il soggetto responsabile sarà, pertanto, autorizzato a svolgere unicamente quelle attività necessarie alla gestione dell’ufficio di rappresentanza come assunzione di personale, apertura di un conto corrente bancario e sottoscrizione di contratti di affitto. Qualora le attività poste in essere attraverso l’ufficio di rappresentanza ed autorizzate dalla società estera dovessero, in ogni caso, risultare di natura diversa, sarà possibile assistere a una esposizione fiscale diretta dell’ufficio di rappresentanza per i redditi prodotti in Vietnam.

Per quanto riguarda le persone giuridiche, il governo vietnamita ha sottoscritto numerosi accordi e trattati internazionali contro la doppia imposizione fiscale. Nonostante ciò, viene sempre consigliata la consulenza con esperti locali in materia. L’aliquota standard dell’imposta sul reddito a carico delle persone giuridiche è pari al 25%. A seconda dell’oggetto dell’attività imprenditoriale, del settore e del luogo, in cui tale attività viene svolta, possono, tuttavia, trovare applicazione numerosi incentivi fiscali. Sono previste aliquote particolarmente vantaggiose, pari a 10%, 15% o 20% e della durata compresa tra cinque e dieci anni, a favore di progetti in settori come infrastrutture, programmi di rimboschimento, avvio di attività di export, riqualificazioni di aree industriali. Può, in ogni caso, essere previsto un periodo di esenzione fiscale temporanea fino ad un massimo di quattro anni, o una riduzione dell’imposta sul reddito fino ad un massimo di nove anni per quei progetti imprenditoriali diretti a settori ritenuti meritevoli di “adeguata promozione”, determinando la creazione di un determinato numero di posti di lavoro. Indirizzando, in questo modo, considerevoli investimenti in aree industriali o nelle cosiddette “zone franche”, come già accennato in un precedente articolo.

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