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Novità per la casa: Imu solo sulle prime case di lusso e nuovo catasto

Continuano a fervere i lavori del Governo sul fronte casa. Sul tavolo ci sono due interventi diversi, ma strettamente collegati, quello dell’Imu e quello del nuovo catasto, atteso da almeno 15 anni e tanto più fondamentale oggi, proprio alla luce di una revisione delle imposte immobiliari che rende assolutamente necessaria una redifinizione dei criteri con cui si determinano i valori imponibili.

Per quanto riguarda l’Imu, dopo la cabina di regia di giovedì scorso, l’orizzonte sembra essersi rischiarato: l’accordo tra i partiti che sostengono il Governo è stato trovato, e prevede che l’Imposta municipale (oltre che sulle seconde case), venga pagata solo sulle prime case di lusso.

Il nodo da sciogliere, e non è un nodo di poco conto viste le ripercussioni sui bilanci dei Comuni, è quello della data di applicazione delle nuove regole: il Pdl chiede che per il 2013 non si paghi nulla, ma il Pd nicchia, mentre si valutano nuove coperture di spesa. Previsto per oggi l’incontro tra i tecnici del ministero dell’Economia e i rappresentanti dei partiti di maggioranza per discuterne.

Di pari passo con la riforma dell’Imu, come detto, procedono i lavori per il nuovo catasto. Il valore delle singole unità immobiliari sarà stabilito attraverso un algoritmo, con il quale si determinerà il prezzo per metro quadro delle abitazioni, per adeguarli al valore di mercato. Anzitutto, il calcolo non avverrà più sulla base dei vani catastali, ma sui metri quadrati. Nel computo entreranno poi i valori dell’osservatorio del mercato immobiliare redatto dall’Agenzia delle Entrate, che già suddivide i Comuni in zone omogenee, fornendo valori di vendità e locazione. Altre informazioni verranno fornite dai Comuni stessi e diventeranno coefficienti nel calcolo: esposizione, affaccio e stato di manutenzione dell’edificio, strada in cui è situato e via dicendo.

Secondo le prime stime, la revisione del catasto porterà ad una crescita media del valore fiscale dell’immobile intorno al 60%. A Milano l’imponibile ai fini Imu sull’abitazione media salirebbe del 35,8%, mentre quello ai fini dell’acquisto finirebbe per crescere del 97,5%. Nella media nazionale l’imponibile Imu crescerebbe del 59,3% e quello ai fini dell’acquisto del 131,7%. Un calcolo che presenta le sue criticità, soprattutto alla luce del crollo continuo del mercato reale.

 

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