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Netflix: la password condivisa fra parenti e amici non sarà più gratis. Gli abbonati calano, il titolo crolla

Imagoeconomica

Netflix annuncia una stretta contro l’abitudine della password condivisa. Dopo Dazn, anche sua maestà dello streaming si scaglia contro la pratica – più che comune – di condividere le credenziali d’accesso fra parenti o amici. In una lettera agli azionisti, il colosso mondiale delle serie tv e dei film online ha annunciato che intende impedire l’utilizzo dello stesso abbonamento da parte di più persone appartenenti a diversi nuclei familiari. O meglio: la condivisione non sarà vietata, ma smetterà di essere un’opzione a costo zero.

Netflix: la password condivisa è un’abitudine globale

Secondo Netflix, sono più di 30 milioni le famiglie statunitensi e canadesi che utilizzano una password condivisa per accedere ai contenuti della piattaforma. Se invece si allarga lo sguardo a tutto il pianeta, il conto sale a oltre 100 milioni di famiglie.

Sovrapprezzo in arrivo per la password Netflix condivisa

Netflix, con ogni probabilità, arginerà questa pratica imponendo un sovrapprezzo agli account che vengono regolarmente utilizzati in abitazioni diverse. Il gigante dello streaming è costretto a questa mossa anche dagli ultimi conti trimestrali, che hanno deluso le aspettative.

Abbonati Netflix in calo per la prima volta

Per la prima in oltre un decennio, infatti, Netflix ha registrato un calo degli abbonati (200 mila in meno). Il risultato negativo è dovuto in gran parte dalla decisione di interrompere il servizio in Russia (scelta che, peraltro, ha innescato una class action nel Paese guidato da Vladimir Putin).

Il tracollo in Borsa

Ma la stessa Netflix ha ammesso che la flessione potrebbe proseguire nei prossimi mesi, complice la concorrenza delle altre piattaforme (da Disney Plus ad Amazon Prime Video, passando per Apple tv) e la fine delle limitazioni agli spostamenti per arginare i contagi da Covid. La notizia, diffusa martedì nel dopo Borsa, ha provocato una vera e propria tempesta, con il titolo che ha lasciato sul terreno il 22%, ossia più di 30 miliardi di dollari.

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