X

La Borsa ignora il veto Ue e sale con le banche, spread giù

Pixabay

Sui mercati, dopo la tempesta, si apre uno squarcio di sereno. Piazza Affari guadagna l‘1,41% e sale a 18.731 punti, trascinata dalle banche che a loro volta festeggiano il calo dello spread. Il differenziale fra decennale italiano e tedesco arretra del 4,68% rispetto alla chiusura di ieri e si ferma a 311.30 punti. Il rendimento del Btp 10 anni retrocede al 3,49%. Le tensioni si allentano proprio nel giorno della bocciatura della manovra italiana da parte della Commissione Europea, per violazione “particolarmente grave” delle regole di bilancio. Probabilmente il mercato aveva già prezzato la decisione e ora spera nella nuova fase di trattativa fra Roma e Bruxelles, prima dell’eventuale avvio delle sanzioni per infrazione. Resta debole però la domanda di Btp Italia: le tre giornate di offerta per il retail si concludono con una raccolta di soli 863 milioni, il peggior risultato di sempre. Domani si attendono gli istituzionali. Intanto Ocse e Istat mettono in guardia sulla crescita economica, abbassando le stime. 

Vanno forte gli altri listini europei, incoraggiati nel pomeriggio da Wall Street che apre positiva e sembra avviata a centrare il rimbalzo. Francoforte +1,6%; Parigi +1,03%; Madrid +1%; Londra +1,52%.

A New York i listini principali aprono ben intonati con i Faang (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e la controllante di Google, Alphabet) in ripresa. Positivi i finanziari. Bene Nike (+2%), fornitore di Foot Locker (+16%). La Borsa americana cerca di buttarsi alle spalle le due orribili sedute precedenti e già guarda alla prossima ottava. Domani infatti è festa per il giorno del Ringraziamento, mentre venerdì gli scambi saranno ridotti con la chiusura anticipata a metà giornata. 

Il petrolio recupera in parte il crollo di ieri, senza badare troppo al rialzo delle scorte settimanali Usa. Brent +1,09%, 63,21 dollari al barile; Wti +2,15%, 54,58 dollari al barile. L’oro è in area 1227,5  dollari l’oncia (+0,48%). Il cambio euro-dollaro si muove sempre in zona 1,14, dopo una chiusura a 1,137 della vigilia. Sul biglietto verde pesano i dati macro di ottobre, in particolare sui beni durevoli in calo del 4,4% (superiore alle attese), e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione a 224.000, oltre le attese. 

In Piazza Affari la blue chip migliore di oggi è Banco Bpm, +7,62%, anche in scia all’ipotesi di un asse con Cattolica avanzata dal Sole 24 ore. Le grandi banche mettono tutte a segno ottimi guadagni: Intesa, +2,83%; Unicredit +1,84%; Ubi +2,84%; Bper +3,61%. Fuori dal listino principale, Mps +3,48%. 

Riprende fiato Stm, +4,76%, dopo l’ondata di vendite sul settore dei semiconduttori. Brillanti Banca Mediolanum, +4,26%; Poste +3,29%. Ben comprata Generali, +0,88%, che ha presentato il piano 2019-2021, con la previsione di un aumento degli utili e dei dividendi per gli azionisti e la riduzione debito.

Segno meno invece per le utility, che hanno retto l’onda d’urto dei giorni scorsi. In particolare A2a, -1,65% e Terna -0,88%. Le vendite sono consistenti per Luxottica -1,06%; Unipol -1,03%; Campari -1,14%. 

Related Post
Categories: Finanza e Mercati