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Inflazione: lieve ripresa in Italia, altro calo Eurozona

L’inflazione italiana registra una live ripresa. Secondo le stime preliminari diffuse questa mattina dall’Istat, a novembre l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,2% su base annua (contro il +0,1% fatto segnare a ottobre), mentre nel confronto mensile la variazione è tornata in territorio negativo (-0,2%, contro il +0,1% di ottobre).    

La lieve accelerazione tendenziale – spiega l’Istituto di statistica – è frutto principalmente dalla ripresa su base annua dei prezzi degli alimentari non lavorati (dal -0,2% di ottobre al +0,8% di novembre) e, in minor misura, di altre tipologie di prodotti. Questa dinamica è in parte bilanciata dall’aggravarsi della flessione tendenziale dei prezzi degli energetici non regolamentati (da -2,2 a -3,2%).

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono aumentati dello 0,6% in termini congiunturali e dello 0,5% in termini tendenziali (in accelerazione dal +0,1% di ottobre), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza di acquisto sono rimasti invariati su base mensile e sono cresciuti dello 0,2% su base annua (dal +0,1% del mese precedente).

L’inflazione acquisita per il 2014 è scesa allo 0,2% dallo 0,3% di ottobre, mentre quella di fondo, ovvero al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, è rimasta stabile al +0,5%; il dato al netto dei soli beni energetici è salito a +0,5%, dal +0,4% di ottobre. Infine, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), la rilevazione considerata dall’Ue per le sue statistiche, è calato dello 0,3% su base mensile, mentre su base annua ha registrato un incremento dello 0,2%.

EUROZONA

Questa mattina sono state pubblicate anche le stime preliminari di Eurostat sull’andamento dell’inflazione nell’Eurozona. Stando all’istituto europeo di statistica, a novembre l’andamento dei prezzi al consumo è tornato a rallentare nell’are valutaria, scendendo al +0,3% tendenziale dal +0,4% di ottobre. Il dato si allontana ulteriormente dall’obiettivo ufficiale della Bce, che punta a un’inflazione inferiore ma vicina al 2%. 

Più volte il numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi, ha confermato che il Consiglio direttivo è unanime nella determinazione a intervenire con nuove misure straordinarie di politica monetaria per contrastare l’eccessivo prolungarsi del periodo di bassa inflazione. Gli ultimi dati alimentano perciò le aspettative dei mercati, che prevedono un imminente via libera da parte della Bce a un quantitative easing in stile Fed, ovvero un piano di acquisti generalizzati di titoli privati e pubblici. 

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