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Indici Pmi manifattura: l’Eurozona cresce per il nono mese consecutivo, la Cina rallenta ancora

FIRSTonline

Giornata di numeri a pioggia sull’industria manifatturiera delle maggiori economie mondiali. I dati fanno riferimento al Pmi, ovvero il Purchasing Managers Index, che tiene conto di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte. La soglia fatidica è quella dei 50 punti, che marcano il confine fra espansione e contrazione dell’attività.

EUROZONA: RIPRESA PER IL NONO MESE CONSECUTIVO

A marzo l’indice Markit Pmi manifatturiero dell’Eurozona è sceso a 53 punti, dai 53,2 di febbraio. La ripresa del settore è quindi proseguita per il nono mese consecutivo. Sebbene l’indice finale destagionalizzato sia sceso ai minimi da tre mesi, il valore medio rispetto al primo trimestre nel suo complesso (53,4) era il migliore risultato dal secondo trimestre del 2011.

GERMANIA: DA 54,8 A 53,7 PUNTI

Quanto ai singoli Paesi, in Germania Markit Economics ha rivisto al ribasso la lettura preliminare relativa all’Indice Pmi manifatturiero di marzo a 53,7 punti, dai 54,8 punti della rilevazione di febbraio, indicando un rallentamento dei livelli di produzione.

FRANCIA: L’INDICE RITORNA IN ZONA CRESCITA, DA 49,7 A 51,9

In Francia l’indice si è attestato a 52,1 punti, in crescita rispetto alla stima preliminare e alle stime degli addetti ai lavori, che avevano calcolato un indice pari a 51,9 punti. Il dato è risultato in aumento rispetto alla rilevazione di febbraio (49,7 punti), evidenziando la miglior performance del settore manifatturiero da giugno 2011.

SPAGNA: DA 52,5 A 52,8, TOP DA APRILE 2010

L’indice relativo alla Spagna è salito il mese scorso a 52,8 punti, dai 52,5 punti di febbraio, al di sopra delle attese degli addetti ai lavori, che avevano previsto un indice pari a 52,4 punti. Il dato migliora per il quarto mese consecutivo e si attesta ai livelli massimi da aprile 2010.

GRAN BRETAGNA: CALO A SORPRESA DA 56,2 A 55,3

Fuori dall’Eurozona, Markit Economics ha comunicato che in Gran Bretagna nel mese di marzo l’Indice Pmi manifatturiero è sceso a 55,3 punti, dai 56,2 della lettura precedente. Le attese degli addetti ai lavori erano fissate su un indice pari a 56,7 punti. I tassi di crescita della produzione manifatturiera e dei nuovi ordini continuano ad essere forti nonostante la lieve flessione, con livelli di produzione che si mantengono al di sopra del valore medio pari a 51,4 punti.

CINA: PER HSBC A 48 PUNTI, MINIMO DA 8 MESI  

La persistente debolezza nel settore manifatturiero cinese rafforza i timori di un rallentamento della crescita più consistente delle attese per l’inizio di quest’anno. L’indice Pmi ufficiale relativo al comparto manifatturiero ha registrato a marzo una lievissima accelerazione nel tasso di crescita, in linea con le attese, attestandosi a 50,3 da 50,2 di febbraio.

D’altra parte, l’analogo dato messo a punto da Hsbc, che si concentra maggiormente sul settore privato, mostra una lettura finale in contrazione a 48,0 – minimo degli ultimi otto mesi – in calo da 48,1 della stima preliminare e da 48,5 di febbraio.

USA: L’INDICE CALA PIU’ DEL PREVISTO, A 55,9

Infine, ieri negli Stati Uniti è stato comunicato l’Indice Pmi Chicago relativo all’attività manifatturiera,che nel mese di marzo si è attestato a 55,9 punti, dai 59,8 punti del mese precedente, risultando anche inferiore alle attese degli addetti ai lavori, fissate su un indice pari a 59,0 punti.

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