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Immigrazione, Gentiloni: “No porte chiuse, ma rimpatri più facili”

FIRSTonline

Il decreto sull’immigrazione illegale varato oggi dal governo contiene misure che “attrezzano il Paese a nuove sfide, innanzitutto lavorando per rendere più rapidi i processi di riconoscimento del diritto all’asilo, rendendo più trasparenti meccanismi e sistemi dell’accoglienza, facilitando i meccanismi e i sistemi necessari per i rimpatri dei migranti che non hanno diritto all’asilo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al termine del consiglio dei ministri.

Le norme sul contrasto all’immigrazione illegale, “insieme al lavoro che stiamo facendo sulla riduzione dei flussi migratori”, come l’accordo con la Libia, “possono portarci all’obiettivo strategico – ha aggiunto il Premier – che non è non chiudere le nostre porte, ma trasformare i flussi migratori da fenomeno irregolare, gestito da organizzazioni criminali, a fenomeno regolare in cui, con corridoi umanitari e un sistema di tutoraggio, non si mette a rischio la propria vita e si arriva in modo sicuro nei nostri Paesi e in misura controllata”.

Per quanto riguarda i rapporti con Bruxelles su questo fronte, invece, Gentiloni ha sottolineato che “se l’Ue ha una strategia e un’agenda, sia pure insufficienti, sull’immigrazione è per l’iniziativa italiana. E ci aspettiamo dall’Europa molte altre disponibilità e decisioni che rendano effettivo il principio della condivisione dell’onere dell’accoglienza”.

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