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Che fine ha fatto la Città della Scienza di Napoli? Un libro di Diletta Capissi ripercorre tutta la storia

Imagoeconomica

Oggi, mercoledì 8 giugno, sarà presentato a Napoli il libro “Che fine ha fatto Città della Scienza: un giallo napoletano o una metafora del Mezzogiorno?”, scritto dalla giornalista e sociologa Diletta Capissi e pubblicato da Guida Editori. L’appuntamento è alle ore 17 al Palazzo delle Arti di Napoli (Pan). Interverranno Marco Demarco, giornalista, Luigi Nicolais, professore emerito dell’Università Federico II, e Marilicia Salvia, vicecaporedattore del Mattino.

Il libro ripercorre la storia della Città della Scienza di Napoli, “una colossale struttura – si legge in una nota – che aveva l’ambizione di essere un fiore all’occhiello del Sud”, ma che poi è stata drasticamente ridimensionata. In particolare, l’autrice indaga le ragioni che hanno portato a questo risultato, che rappresenta allo stesso tempo una delle tante opere incompiute, fenomeni deludenti ma occasionali, e una metafora delle dinamiche che zavorrano la crescita del Sud Italia.   

Quanto alle responsabilità, vanno ricercate su più livelli: “da quello scientifico a quello politico – prosegue la nota – di stress gestionale e intervento sindacale che hanno costretto alla resa quello che doveva essere e per molti versi è stato luogo e borgo dell’innovazione, centro di divulgazione scientifica con ossatura “museale” ma anche incubatore di tante startup di successo, esempio di valorizzazione di un’area paesaggistica straordinaria per troppa incuria e troppo tempo sciaguratamente lasciata a sé stessa”.

Infine, il libro traccia il profilo di Vittorio Silvestrini e Vincenzo Lipardi, i due fondatori della Città della Scienza, il primo maestro del secondo, “prima abbracciati nell’elaborazione e messa in opera della struttura e poi divaricati dalla finalità e dalla sua gestione”, conclude la nota.

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