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Attacco hacker a maxi oleodotto Usa: forniture bloccate

Colonial Pipeline

Siamo arrivati al terzo giorno consecutivo di blocco per l’oleodotto della Colonial Pipeline, colpito venerdì sera da un attacco hacker che ha infettato i sistemi, compromettendone il funzionamento. Si tratta di un oleodotto lungo 8.850 chilometri che collega il Texas al New Jersey, distribuendo quasi la metà della benzina e del gasolio che arrivano nell’area Nord Est degli Stati Uniti, compresi New York, Washington e l’aeroporto di Atlantia, il più importante e trafficato degli Usa. Sono rimaste bloccate forniture per 2,5 milioni di barili al giorno di benzina, diesel e altri prodotti petroliferi.

L’attacco alla Colonial Capital, società che fa capo a cinque grandi gruppi petroliferi Usa tra cui Shell e Koch Industries, è stato effettuato tramite un ransomware, un malware che ha blocca il funzionamento di un server che ha costretto l’azienda a “mettere offline alcuni sistemi, al fine di contenere la minaccia”. Questo tipo di attacchi presuppone che gli hacker sblocchino i sistemi dopo il pagamento di un riscatto, solitamente in bitcoin, da parte dell’azienda colpita. Il cyber attacco, secondo fonti investigative statunitensi, sarebbe stato effettuato da un’organizzazione criminale nota col nome di DarkSide, che sostiene di rubare fondi a grandi aziende e corporazioni per distribuirli a organizzazione benefiche. Non è però stato ancora escluso un legame con i servizi di sicurezza russi. Le indagini sulla vicenda sono state affidate a una società specializzata, la FireEye, affiancata dall’Fbi e diversi altri organismi governativi.

Per il momento, gli esperti escludono che l’attacco possa tradursi in aumenti significativi dei prezzi del carburante alla pompa, rassicurando sul fatto che le scorte sono sufficienti per escludere qualsiasi impatto sugli approvvigionamenti per cinque o sei giorni. Nonostante ciò, quello contro il Colonial Pipeline è già stato definito come il peggior attacco mai sferrato contro una infrastruttura statunitense critica, portando i media a interrogarsi sulla vulnerabilità di queste infrastrutture strategiche.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è stato informato dell’attacco nella mattinata del 9 maggio e sta seguendo direttamente la vicenda, ha fatto sapere un portavoce della Casa Bianca, aggiungendo che il governo si è messo al lavoro per ristabilire il normale funzionamento della rete il più presto possibile. Stamattina Biden ha dichiarato lo stato di emergenza che consente di attivare misure straordinarie come il trasporto stradale del carburante e l’estensione dell’orario di lavoro giornaliero degli autotrasportatori americani allo scopo di favorire la consegna delle forniture. 

Sui mercati il petrolio Brent è in rialzo dello 0,7% a 68,75 dollari al barile, il Wti sale dello 0,88% a 65,47 dollari.

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