X

World’s 50 Best Restaurants 2025: Mitsuharu Tsumura e il suo Maido di Lima in vetta, l’Italia cresce con sei top ristoranti ma podio lontano

FIRSTonline

Torino, Lingotto: non una semplice cena di gala, ma un vero e proprio festival del gusto internazionale. Per la prima volta in Italia, The World’s 50 Best Restaurantsha calato il suo prestigioso tappeto rosso, riunendo chef stellati, eccellenze e nuove promesse del fine dining mondiale a Torino. Il podio? Per nulla italiano: la vetta va a Lima, con lo chef Mitsuharu Tsumura e il suo Maido, simbolo planetario della cucina Nikkei, fusione perfetta tra tradizione giapponese e sapori peruviani.

Se il ceviche ha prevalso sull’ossobuco, l’Italia non è certo rimasta a guardare. Anzi, la nostra presenza è in crescita, con sei ristoranti nella Top 50 e un riconoscimento speciale per Massimo Bottura e sua moglie Lara Gilmore, insigniti dell’Icon Award per il loro contributo alla cucina e alla cultura gastronomica globale.

La serata, ospitata a Torino, ha visto anche prestigiosi interventi istituzionali: John Elkann, presidente di Stellantis, ha sottolineato come l’evento abbia rappresentato un’occasione unica per la città, che ha accolto oltre 1300 invitati, 250 giornalisti internazionali e 100 chef provenienti da tutto il mondo, animando quattro giorni di eventi, talk e cene esclusive.

Sull’importanza della cultura gastronomica italiana si sono soffermati il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che hanno rilanciato la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco, ancora in fase di valutazione, sottolineando il legame indissolubile tra identità nazionale e tradizione culinaria.

I migliori ristoranti del mondo nel 2025: la Top 10

Ecco la Top 10 mondiale dei migliori ristoranti 2025:

  1. Maido – Lima – Best Restaurant in South America
  2. Asador Etxebarri – Atxondo – Best Restaurant in Europe
  3. Quintonil – Città del Messico – Best Restaurant in North America
  4. DiverXO – Madrid 
  5. Alchemist – Copenaghen 
  6. Gaggan – Bangkok – Best Restaurant in Asia
  7. Sézanne – Tokyo
  8. Table by Bruno Verjus – Parigi
  9. Kjolle – Lima
  10. Don Julio – Buenos Aires

Ristoranti italiani in crescita: sei nella top 50, uno nella top 20

Rispetto all’edizione 2024, l’Italia ha guadagnato terreno, passando da quattro a sei inseguitori nella top 50 (sette considerando anche la lista 51-100). Tra le stelle italiane spiccano:

  • Reale (Castel di Sangro, chef Niko Romito): 18° posto (↑ dal 19°)
  • Atelier Moessmer (Brunico, chef Norbert Niederkofler): 20° posto (↑ dal 52°)
  • Le Calandre (Rubano, chef Massimiliano Alajmo): 31° posto (↑ dal 51°)
  • Piazza Duomo (Alba, chef Enrico Crippa): 32° posto (↑ dal 39°)
  • Uliassi (Senigallia, chef Mauro Uliassi): 43° posto (↑ dal 50°)
  • Lido 84 (Gardone Riviera, chef Riccardo Camanini): 16° posto (↓ dal 12°)

Inoltre, nella seconda metà della classifica (posizioni 51-100), entra al numero 92 Al Gatto Verde (Modena), ristorante green aperto da Massimo Bottura e guidato da Jessica Rosval, ex sous chef dell’Osteria Francescana. 

Massimo Bottura premiato come icona globale della ristorazione ai 50 Best 2025

Massimo Bottura e Lara Gilmore sono stati tra i grandi protagonisti della cerimonia dei World’s 50 Best Restaurants 2025, ricevendo l’Icon Award, uno dei riconoscimenti speciali più prestigiosi. Già inserito nella Hall of Fame della classifica, Bottura ha dedicato il premio non a sé stesso, ma alla forza del lavoro collettivo, alla sostenibilità sociale e al valore dell’eredità trasmessa da chi è venuto prima.

“Le icone non stanno da sole”, ha dichiarato sul palco. “Il mio team è una famiglia: da Modena abbiamo raggiunto il mondo”.

Lara Gilmore, compagna di vita e d’impresa, ha invece rivolto un messaggio soprattutto ai giovani, parlando della ristorazione come di un “settore delle persone, più che del cibo”. Un invito a costruire con pazienza, mettere radici solide e crescere nel tempo.

Accanto al tributo a Bottura, la serata ha celebrato altri premi speciali: il One to Watch Award è andato a Khufu’s del Cairo, il Sustainable Restaurant Award a Celele di Cartagena (Colombia), il titolo di Best Female Chef alla chef thailandese Pichaya “Pam” Soontornyanakij, che ha anche vinto l’Highest New Entry Award per il suo ristorante Potong di Bangkok, l’Highest Climber Award è stato assegnato a Ikoyi di Londra, il Miglior Pasticciere è Maxime Frédéric, il Miglior Sommelier è Mohamed Benabdallah dell’Asador Extebarri.

Perché l’Italia ancora non domina la classifica?

Una domanda scomoda, ma inevitabile. Siamo la patria del Parmigiano Reggiano, dell’olio extravergine, del Barolo, di una cucina celebrata in tutto il mondo… eppure non siamo mai primi nei World’s 50 Best Restaurants.

Il motivo? In parte dipende dal sistema stesso della classifica, curata dalla britannica William Reed dal 2002. Ogni anno vota una giuria internazionale composta da 1120 esperti: 34% chef e ristoratori, 33% giornalisti e critici gastronomici, 33% viaggiatori gourmet. Provenienti da 28 aree del mondo, basano il loro giudizio sulle esperienze vissute nei 12 mesi precedenti. Tuttavia, a differenza della Michelin, non sono tenuti a pagare il conto né a seguire criteri fissi.

Il sistema, seppur flessibile e aperto alle novità, è anche opaco ed espone i votanti all’influenza di agenzie di PR, che spesso orchestrano le visite ai ristoranti – un fenomeno noto come “50 Best diplomacy”.

Per questo avere i giurati “in casa” fa la differenza. Il 2025 è stata un’occasione d’oro per l’Italia, che ha ospitato per la prima volta la cerimonia a Torino. I votanti si sono riversati nei nostri ristoranti, tra assaggi e tour gastronomici, ma il vero impatto lo vedremo nel 2026, quando emergeranno le conseguenze delle loro esperienze italiane.

Sarà allora che capiremo se finalmente l’Italia saprà trasformare la sua immensa ricchezza culinaria in una vetta conquistata anche nel ranking più ambito (e discusso) del mondo.

Related Post
Categories: Food News