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Ue, Rehn all’Italia: “Conti non buoni, serve stabilità politica”

Non solo Bce. All’avvertimento arrivato ieri da Mario Draghi si aggiungono oggi le parole di Olli Rehn, che invita il nostro Paese a tenere alta la guardia. “L’Italia ha avuto alcune turbolenze politiche – ha detto il commissario agli Affari economici dell’Unione europea -, ma ora si concentri sulle riforme economiche”: per il ritorno alla ripresa “è essenziale la stabilità politica”, anche perché “gli ultimi dati economici dell’Italia non sono buoni”. 

Sulla stessa linea anche Jeroen Dijsselbloem: “Per l’Italia – ha sottolineato il presidente dell’Eurogruppo – la cosa più importante è la stabilità politica”. 

A preoccupare Bruxelles sono le tensioni politiche che agitano la maggioranza in relazione al caso Berlusconi. Ieri Pd e Pdl hanno trovato un accordo sulla data del primo voto in giunta – che si terrà mercoledì prossimo – ma il problema di fondo è stato solo rinviato: ufficialmente non c’è alcuna certezza che il governo Letta sia in  grado di sopravvivere alla (probabile) decadenza del Cavaliere dal Senato. 

Già ieri la Banca centrale europea aveva indirizzato parole chiare nei confronti dell’Italia, avvertendo che al momento i conti pubblici non garantiscono il rispetto della soglia del deficit al 3%: “Il peggioramento, dovuto soprattutto all’erogazione di sostegno al settore finanziario e al rimborso di arretrati – si legge nell’ultimo bollettino della Bce –, mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell’obiettivo di disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2013”.

Sempre di ieri è la notizia che, nel secondo trimestre, l’Italia era l’unico Paese del G20 ancora in recessione tecnica.  

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