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Tredicesima 2021: quando arriva, a chi spetta, come si calcola

Pixabay

Sono quasi 34 milioni gli italiani che ricevono la tredicesima 2021. Ai 16 milioni di pensionati che si sono ritrovati la mensilità aggiuntiva sul proprio conto o che l’hanno incassata dal 25 novembre insieme all’assegno pensionistico, si aggiungono infatti 17,8 milioni di lavoratori dipendenti che hanno già cominciato il conto alla rovescia per l’arrivo dell’agognata gratifica natalizia. All’erogazione, infatti, mancano ormai pochi giorni. Ma a chi spetta la tredicesima 2021, quando arriva e come si calcola? Ecco le risposte alle domande più frequenti.

TREDICESIMA 2021: A CHI SPETTA

La retribuzione aggiuntiva che viene maturata nel corso dell’anno spetta ai pensionati, compresi quelli che ricevono la pensione di reversibilità, e a tutte le categorie di lavoratori subordinati, vale a dire sia ai dipendenti pubblici che a quelli privati. Viene erogata a prescindere dal tipo di contratto che si ha: a tempo determinato o indeterminato, full-time o part-time. In quest’ultimo caso però, e in quello degli intermittenti, non si parla di tredicesima, ma di una retribuzione oraria maggiorata a titolo di tredicesima. Hanno diritto alla gratifica anche i lavoratori domestici (colf, bandati e baby sitter).  

A chi non spetta? Ai tirocinanti e agli stagisti; agli amministratori, ai lavoratori a progetto e a quelli parasubordinati, alle Partite IVA e ai liberi professionisti.

TREDICESIMA 2021: QUANDO ARRIVA

La tredicesima viene erogata in un’unica soluzione nel mese di dicembre. Può essere pagata separatamente o insieme allo stipendio o alla pensione. Non c’è una data fissa per il pagamento, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori privati. La tendenza però è quella di far partire i versamenti prima di Natale, in modo da stimolare i consumi in un periodo in cui tradizionalmente si spende di più.

Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, invece, la tredicesima viene elaborata con il cedolino paga di dicembre ed erogata indicativamente dal 10 al 20 dicembre a seconda del settore di appartenenza e del contratto collettivo applicato.

COME SI CALCOLA LA TREDICESIMA 2021?

A livello generale, possiamo dire che l’importo della retribuzione incentiva è pari a un dodicesimo del totale percepito in un anno. Per calcolarlo è sufficiente moltiplicare la retribuzione mensile per le mensilità lavorate e dividere tutto per 12. Se il lavoratore ha lavorato per meno di 12 mesi, cominciando la sua attività dopo gennaio o interrompendola prima di dicembre, l’importo dello stipendio mensile (lordo) dovrà essere moltiplicato per il numero di mesi di lavoro effettivo e poi suddiviso per 12. Come riferimento deve essere preso lo stipendio fisso lordo, senza ore extra o bonus. Devono essere inclusi nel calcolo invece congedi di maternità e paternità o matrimoniali, infortuni sul lavoro, malattie (entro i vincoli contrattuali previsti). 

La tredicesima si matura anche in caso di cassa integrazione, ma se la sospensione dall’attività lavorativa è totale si riceve un’integrazione salariale pari all’80% della retribuzione, tutta a carico dell’Inps. Ricordiamo infine che all’importo devono essere applicati i contributi previdenziali e le ritenute fiscali.

BONUS TREDICESIMA 2021 PER I PENSIONATI

I pensionati che percepiscono assegni fino a 6.824 euro l’anno hanno diritto, oltre che alla mensilità aggiuntiva, anche al cosiddetto bonus tredicesima. Nel dettaglio, i titolari di pensione minima riceveranno una maggiorazione di 154,94 euro nel cedolino. Chi invece riceve da 6.669 a 6.824,07 euro ha diritto al bonus, ma in misura parziale. In questi casi, il reddito personale deve essere inferiore a 10.003,70 euro, quello coniugale a 20.007,39.

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