X

Settimana corta e smart working: accordo tra Intesa Sanpaolo e sindacati. Ecco tutti i punti principali

FIRSTonline

Intesa Sanpaolo e tutte le Organizzazioni Sindacali (Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin) hanno trovato ieri l’accordo che regola, tra l’altro, lo smart working, la settimana corta con distribuzione dell’orario su 4 giorni per 9 ore al giorno, la flessibilità in entrata e in uscita.
Dopo la rottura delle trattative della fine dello scorso anno, l’intesa raggiunta ieri pone “grande attenzione alle persone con un maggior equilibrio tra vita privata e lavorativa e alla transizione digitale fattori chiave per far fronte alle prossime sfide” dice una nota di Intesa Sanpaolo. L’accordo integra e amplia le misure, fortemente innovative, del nuovo modello di organizzazione in corso dal 1° gennaio 2023”.

Ecco le principali novità in materia di lavoro flessibile

In oltre 280 filiali della Banca dei Territori e della Divisione Private verrà avviata la sperimentazione dello smart working con conseguente maggiore possibilità di fruizione da parte delle persone. E’ previsto anche un aumento dell’indennità di buono pasto a 4,50 euro al giorno per le giornate di lavoro agile da casa.

Settimana corta su base volontaria e a parità di retribuzione

Saranno 40 le filiali di grandi dimensioni della Banca dei Territori dove può essere applicata la settimana corta: 9 ore su 4 giorni con una riduzione di orario da 37,5 a 36 ore, su base volontaria, a parità di retribuzione secondo le esigenze tecnico-operative dell’azienda.
Inoltre dal 1° novembre 2023, il personale di oltre 250 filiali di piccole dimensioni potrà richiedere e fruire volontariamente della settimana corta, nel giorno di chiusura della filiale (ricompreso tra martedì, mercoledì e giovedì). Prosegue anche la possibilità di utilizzare elasticità di orario in entrata che consente di iniziare l’attività lavorativa tra le 7 e le 10 con relativo spostamento dell’orario di fine lavoro, sia nel caso di smart working sia nel lavoro in presenza, anche lavorando in “settimana corta”.

In pochi mesi 40.000 adesioni

In pochi mesi, dal 1° gennaio quando le nuove misure sono state avviate, hanno aderito al nuovo lavoro flessibile 40.000 persone pari a circa il 70% di chi poteva essere abilitato prima dell’accordo odierno – strutture di governance e filiali – e alla settimana corta circa 17.000 persone, pari al 60% del personale full time delle strutture di governance e di 12 grandi filiali (dati al 30 aprile 2023).

In vista del contratto nazionale del settore

“Sono stati introdotti importanti miglioramenti rispetto alle previsioni di legge e contrattuali” ha detto Fedele Trotta, responsabile First Cisl del gruppo Intesa Sanpaolo.
L’accordo è stato siglato alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale del settore. “E’ a un tempo innovativo e garantista” ha detto Domenico Iodice, segretario nazionale First Cisl, “perché guarda al futuro, e individua nelle tutele del contratto nazionale e nel ruolo della contrattazione collettiva le garanzie di una ‘transizione giusta’, rispettosa del ciclo di vita delle persone del lavoro.”.

Related Post
Categories: Lavoro