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Scudo anti-spread, il veto di Olanda e Finlandia

La battaglia politica in Europa non è affatto conclusa. Aspettando che l’eurogruppo definisca i particolari delle intese raggiunte la settimana scorsa, il “fronte del nord” si riapre. Dopo i malumori arrivati nel weekend dalla Germania, oggi Finlandia e Olanda hanno preso una posizione netta contro l’ipotesi di uno scudo anti spread.

Il progetto, lanciato da Mario Monti e approvato nella notte fra giovedì e venerdì dagli altri leader europei, consentirebbe al fondo permanente Esm (che a breve sarà operativo) di acquistare sul mercato secondario i bond dei Paesi virtuosi il cui differenziale sia messo a dura prova dalla speculazione. 

Il governo di Helsinki ritiene questa una misura “inefficiente per stabilizzare i mercati”. Della stessa opinione Niels Redeker, portavoce del ministro delle Finanze olandese, che ha ribadito come Amsterdam “non sia a favore dell’acquisto di obbligazioni” da parte dell’Esm.

L’ok più inaspettato era quello della cancelliera tedesca, Angela Merkel, che contro ogni pronostico ha già dato il via libera. Ma perché lo scudo non viva solo sulla carta è necessaria l’unanimità dei 17 Paesi dell’areo euro. 

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