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Renzi: via l’art.18 ma via anche cococo e cocopro e si agli ammortizzatori e a tfr subito

Incontro al Quirinale con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano per il premier Matteo Renzi prima dell’attesissima riunione di oggi pomeriggio della Direzione del Pd che preannuncia fuochi d’artificio sull’articolo 18 ma che non sarà decisiva, sia perchè i numeri sono nettamente a favore di Renzi sia perchè i conti veri si faranno in Parlanmento.

Renzi non ha nessuna intenzione di cedere sull’articolo 18 e cioè sulla possibilità per le imprese di licenziare a fronte di una sanzione ma non dell’obbligo di reintegra (tranne che per i licenziamenti discriminatori che impongono, a norma di Costituzione e Codice Civile, la riassunzione del dipendente) ma si prepara alla controffensiva nei cofronti della minoranza bersaniana con tre armi.

Fedele all’idea di voler difendere i preacri contro i garantiti, Renzi proporrà che, insieme all’art. 18, vengano superati anche tutti i contratti che hanno generato ed enfatizzato il preecariato. Dunque: basta cococo e basta cocopro.

La seconda arma con cui Renzi difenderà la sua riforma del lavoro sarà il finanziamento degli ammortizzatori sociali per chi non ha o ha perso un lavoro. “i soldi ci sono” promette Renzi che annuncia che nella prossima legge di Stabilità saranno appostati 1,5 miliardi in proposito. Non è molto ma è già qualcosa.

Infine il Tfr: il premier ha rilanciato e rilancerà la sua idea di mettere nuove risorse nelle mani dei lavoratori dopo il taglio delle tasse di 80 euro al mese che sarà confermato. L’idea è quella che per il futuro le aziende distribuiscano subito il Tfr anzichè continuare ad accantonarlo fino alla fine dell’attività lavorativa.

Paradossalmente, non è da escludere che ora siano le imprese a preoccuparsi del superamento dell’art.18 e dei suoi annessi e connessi: sia per i costi delle sanzioni in caso di licenziamento sia per la distribuzione del Tfr. Ma se la Confindustria non ride, non meglio stanno i sindacati: nessuna fumata bianca dal vertice di oggi tra Cgil, Cisl e Uil che sono lontani dall’individuare una linea comune sull’articolo 18 e ancora di più sul programma di scioperi.  


Allegati: Una parte dell’establishment spara ormai a zero su Renzi ma dopo di lui c’� solo la Troikahttps://www.firstonline.info/a/2014/09/29/oggi-la-direzione-del-pd-sullart18-renzi-affronta-/8bf6fc5c-5c82-4baa-93f7-0e2d2a34f2fc

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