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Mediobanca: ricavi, utili e dividendi in rialzo nel terzo trimestre 2023 alla vigilia di un’assemblea ad alta tensione

Imagoeconomica

Nell’ultimo trimestre, Mediobanca ha riportato un utile netto di 351 milioni di euro, con un guadagno per azione di 0,41 euro nei tre mesi, in aumento del 34% rispetto ai 262,6 milioni dell’anno precedente, Risultato superiore ai 315 milioni previsti da un consensus di analisti raccolto dall’istituto. I ricavi sono saliti a 864 milioni di euro da 757 milioni, registrando una crescita di oltre 100 milioni nell’arco dell’anno.

La redditività è in costante crescita, con un Return on Tangible Equity (ROTE) del 14% e un Return on Risk-Weighted Assets (RORWA) dell’2,8%.

Il margine di intermediazione è aumentato del 14,1% a 864 milioni di euro, con un margine di interesse a 496 milioni (+25,1%) e commissioni a 180 milioni (-14,3%). I costi di struttura sono cresciuti del 7% a 344 milioni, riducendo il rapporto cost/income al 40%. La solidità patrimoniale è confermata da un coefficiente Cet 1 pari al 15,5%.

Le commissioni sono rimaste in linea con i due trimestri precedenti, attestandosi intorno ai 180 milioni di euro, e hanno beneficiato in modo significativo dal contributo dell’Insurance, che ha aggiunto circa 140 milioni.

Prevista una generosa remunerazione degli azionisti, con un payout in contanti del 70% e un programma di buyback di azioni del valore di 0,2 miliardi di euro, che sarà finanziato interamente dal CET1.

“Il Gruppo ha avviato in modo soddisfacente l’esercizio 2023-24 ponendo solide basi per lo sviluppo delle iniziative del Piano “One Brand-One Culture”, riuscendo a gestire in modo dinamico e proattivo uno scenario operativo incerto e sfidante, ottenendo risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale. Nel trimestre il Gruppo raggiunge il record storico di utile netto trimestrale (oltre 350 milioni di euro), riducendo gli attivi ponderati di oltre 1 miliardo di euro e migliorando il ROTE di 2 punti percentuali (oltre il 14%)” ha dichiarato Alberto Nagel, Amministratore Delegato di Mediobanca.

Niente tassa sugli extraprofitti

Mediobanca non pagherà la tassa sugli extra profitti e, invece, accantonerà una riserva non distribuibile di 226 milioni di euro a livello di gruppo, che rappresenta 2,5 volte l’importo della tassa. Il consiglio di amministrazione ha proposto di costituire una riserva di utili non distribuibili di 210 milioni, oltre a una riserva analoga di 16 milioni per Compass Banca, senza impatti sul conto economico.

La Banca ha, anche, dichiarato il suo impegno a sostenere iniziative volte a affrontare bisogni sociali, combattere le disuguaglianze e promuovere l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale, in coerenza con il suo impegno verso tutte le parti interessate (stakeholder).

Bene la qualità degli attivi, raccolta complessiva stabile

La qualità degli attivi di Mediobanca è rimasta eccellente, con un costo del rischio di 46 punti base. Le attività deteriorate del gruppo sono rimaste pressoché stabili ai minimi livelli di giugno 2023, rappresentando l’2,6% del totale dei crediti lordi e lo 0,8% al netto delle rettifiche.

Nell’ambito dell’attività commerciale, gli impieghi verso la clientela sono scesi a 51,1 miliardi da 52,5, con la divisione Corporate and Investment Banking che ha subito una riduzione dovuta a una minore domanda e a una maggiore selettività nelle erogazioni.

La raccolta complessiva è rimasta stabile a 60,2 miliardi di euro, mentre i Total Financial Assets (TFA) sono saliti a 89,1 miliardi, registrando un aumento annuo del 10% e un aumento del 1,2% rispetto a giugno. Le attività ponderate per il rischio sono diminuite di oltre un miliardo nel trimestre e di quasi due miliardi nell’arco di dodici mesi, nonostante l’applicazione dei modelli avanzati nel settore Consumer, che ha portato a un aumento degli RWA di circa 9 milioni.

I risultati delle divisioni

Nel dettaglio dei risultati divisionali, il Wealth Management ha mostrato una crescita a doppia cifra dell’utile netto (+14% a 50 milioni) e dei ricavi (+10% a 220 milioni), sostenuti dalla dinamica dei tassi di interesse e delle masse gestite. Il Corporate and Investment Banking (CIB) ha riportato un utile netto di 47,8 milioni, in calo del 29% su base annua, mentre il Consumer Finance ha segnato 96,6 milioni (-3,2%). L’assicurazione ha registrato un utile in forte crescita a 137 milioni, principalmente grazie al maggior contributo dell’equity method di Assicurazioni Generali.

Le previsioni per l’esercizio 2024

Mediobanca prevede che l’anno fiscale 2024, dopo un primo trimestre record in termini di ricavi e profitti, continuerà a mostrare una solida crescita rispetto all’anno precedente. La crescita si basa su ricavi che saranno influenzati principalmente dalla dinamica dei tassi più che dai volumi, e commissioni che includeranno un contributo positivo da Arma Partners a partire da ottobre. L’utile netto è atteso in crescita, nonostante costi operativi in aumento dovuti alle iniziative legate al Piano, ma con un rapporto costi/ricavi stabile, e un costo del rischio previsto in normalizzazione a livelli pre-Covid nel credito al consumo e nell’area del 50-55 punti base a livello di gruppo. L’indice di patrimonializzazione dovrebbe rimanere solido intorno al 15,5%.

Ok dalla Bce per il buyback

La Bce ha dato il via libera il 20 ottobre al previsto buyback di azioni da parte di Mediobanca, per un importo di 200 milioni di euro. L’autorizzazione è stata confermata nei conti trimestrali. Ora manca solo l’approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti, prevista per sabato.

La remunerazione degli azionisti aumenterà grazie a un payout ratio del 70% in contanti, a cui si aggiungerà l’esecuzione di un piano di riacquisto di azioni proprie per circa 200 milioni, che è stato già autorizzato dalla BCE e ora attende l’approvazione dell’assemblea degli azionisti il 28 ottobre.

Il 28 CdA di fuoco per Mediobanca

Prossimo step ora il rinnovo del CdA di Mediobanca. Sabato 28 ottobre è prevista l’assemblea dei soci che promette di essere una delle più vivaci degli ultimi anni.

Sin dalla scorsa primavera, c’è stato un acceso dibattito sulla composizione del consiglio, con il primo azionista Delfin che ha minacciato di presentare una lista alternativa a quella dell’attuale consiglio di amministrazione e che alla fine lo ha fatto sia pure in numero limitato per i candidati al nuovo Cda.

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Categories: Economia e Imprese