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Banche, in Italia chiuso uno sportello su cinque in 5 anni: dipendenti ridotti del 6%

Imagoeconomica

Oltre 5 mila sportelli bancari definitivamente chiusi in 5 anni, pari a più del 20% del totale, passati da 25 mila a 20 mila, e con essi una riduzione di dipendenti di quasi il 6%, pari a poco più di 16 mila unità, da 278 mila a 262 mila. È il bilancio del cosiddetto processo di desertificazione bancaria nel quinquennio passato descritto nel nuovo report dell’Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil, contrazione che si è confermata anche per il 2023, con sportelli diminuiti sul 2022 del -3,9% per una perdita di 825 unità e dipendenti calati del -0,8% per 2.156 unità. Nell’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl era emerso che 4 comuni su 10 in Italia non hanno più nemmeno uno sportello.

Benché in maniera meno marcata rispetto agli anni passati, sottolinea la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, “anche nel corso del 2023 abbiamo registrato una diminuzione dell’occupazione e delle filiali bancarie, specie nelle aree più fragili del Paese. Questo processo deve avere una fine, il sistema bancario deve ritrovare e perseguire la sua funzione a sostegno dell’economia”. Per farlo, aggiunge, “e per accompagnare e gestire i processi di trasformazione tecnologica, che investono il sistema del credito come l’utenza, pronta a rivolgersi a canali di finanziamento non bancari, l’insediamento fisico e le competenze concrete, non ‘algoritmiche’, delle lavoratrici e dei lavoratori diventano ogni giorno più cruciali”.

A fine 2023, spiega nel dettaglio il sindacato che ha elaborato il report su dati della Banca d’Italia, le banche italiane e le filiali in Italia di banche estere disponevano di 20.161 sportelli operativi. Sotto il profilo dimensionale, il 54% (10.787) appartenevano a banche di maggiori dimensioni. Considerando, invece, il gruppo istituzionale, le banche Spa possedevano il 76% (15.294) degli sportelli rilevati al 31 dicembre dello scorso anno. Le quote riconducibili alle banche di credito cooperativo e alle banche popolari erano pari, rispettivamente, al 20% (4.091) e al 3% (653).

Il divario Nord-Sud

La riduzione è stata generalizzata in tutte le regioni. La distribuzione sul territorio degli sportelli bancari operativi alla fine dello scorso anno evidenzia una maggiore presenza nelle regioni del Nord, che rappresentano il 57% del totale nazionale (40% in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto). Il numero di sportelli nelle regioni del Sud e nelle Isole ammonta al 22% del totale nazionale. I tassi di contrazione più accentuati sono in Abruzzo, Molise, Marche e in Basilicata, pari o superiori al 25%, e e più attenuati per Trentino-Alto Adige e Sardegna.

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Categories: Economia e Imprese