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Lombardia: 80% aziende chiuderà il 2021 senza perdite

Foto di Pashminu Mansukhani da Pixabay

In Lombardia oltre l’80% delle aziende attive nell’industria o nei servizi prevede di chiudere il 2021 con un bilancio in utile o in pareggio. Il dato è in aumento rispetto al 2020, affossato dai lockdown, ma ancora inferiore di oltre 6 punti percentuali rispetto alla media del triennio pre-pandemia. È quanto emerge da un sondaggio della Banca d’Italia presentato venerdì a Milano. Via Nazionale fa sapere inoltre che nel primo semestre il Pil della regione è cresciuto del 7% su base annua.

Sul fronte del lavoro, invece, il 25,4% delle aziende lombarde stima di aumentare l’occupazione entro fine anno, mentre il 18,5% prevede una riduzione degli organici. Secondo l’indagine, nella media del primo semestre l’occupazione in Lombardia è diminuita, ma le condizioni del mercato del lavoro sono poi migliorate in parallelo alla graduale rimozione dei vincoli alle attività economiche e alla ripresa del Pil.

A partire dal secondo trimestre, rileva Bankitalia, l’occupazione ha ripreso a crescere e “il saldo delle attivazioni di contratti di lavoro dipendente è tornato positivo; il ricorso alle misure di integrazione salariale è andato man mano riducendosi, pur restando su livelli elevati”. Il recupero dell’attività ha quindi stimolato la ricerca di lavoro, provocando il calo del tasso di inattività e l’aumento di quello di disoccupazione.

Fra gennaio e agosto, prosegue la Banca d’Italia, il saldo fra attivazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente è risultato positivo di quasi 66mila unità, superando il valore registrato nello stesso periodo di due anni fa (+49mila). A trainare la ripresa sono, come sempre, i contratti di lavoro a termine. Eppure, malgrado lo stop al blocco dei licenziamenti dal primo luglio 2021, il numero delle cessazioni di contratti a tempo indeterminato è rimasto limitato, in linea con i livelli del 2019, per effetto della ripresa e delle condizioni favorevoli garantite dagli ammortizzatori sociali.

Infine, le imprese della Lombardia per i prossimi mesi prevedono un’ulteriore riduzione dei lavoratori in smart working. “Nell’anno il ricorso al lavoro da remoto si sarebbe ridimensionato: nei primi tre trimestri del 2021, per la gran parte delle imprese il lavoro a distanza avrebbe coinvolto meno del 20% della compagine – si legge nel report – Nei prossimi mesi le aziende prevedono, in assenza di restrizioni alla mobilità e dell’ipotesi di una bassa circolazione del virus, una ulteriore riduzione dei lavoratori che prestano la propria attività da remoto”.

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Categories: Economia e Imprese