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Istat: retribuzioni ferme a febbraio. Contratti, 5,4 milioni di persone in attesa dei rinnovi

A febbraio l’indice delle retribuzioni contrattuali italiane è rimasto invariato rispetto a gennaio, mentre è cresciuto dell’1,4% su base annua. Lo comunica l’Istat, specificando che a gennaio si è avuto un aumento dello 0,5% rispetto a dicembre 2012 e dell’1,5% rispetto a gennaio 2012. Complessivamente, nel primo bimestre del 2013 la retribuzione è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012.

I settori che a febbraio hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono alimentari bevande e tabacco (3,6%); tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli (2,8%); pubblici esercizi e alberghi (2,7%). Si registrano, invece, variazioni nulle per energia e petroli, telecomunicazioni e per tutti i comparti della pubblica amministrazione.

Intanto, a febbraio i contratti in attesa di rinnovo sono arrivati a 47, di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione. In tutto, sono coinvolte 5,4 milioni di dipendenti (circa 2,9 milioni nel pubblico impiego). 

A gennaio, dei 74 accordi monitorati dall’indagine, 15 sono venuti a scadenza ed è stato recepito il contratto per i dipendenti della metalmeccanica. A febbraio, invece, non si sono osservate né scadenze, né rinnovi contrattuali. Pertanto, alla fine del mese risultano in vigore 27 contratti, che regolano il trattamento economico di circa 7,5 milioni di dipendenti, cui corrisponde il 54,6% del monte retributivo complessivo.

Nel settore privato l’incidenza è pari al 74,8%, con quote differenziate per attività economica: la copertura è totale nel settore agricolo, mentre è del 77,7% nell’industria e del 70,9% nei servizi privati.

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