A Gavio non va giù l’accordo strategico tra Salini e Impregilo. Igli, la holding di Gavio che detiene il poco meno del 30% del general contractor e che da mesi ha in atto una guerra con il gruppo romano Salini – detentore di una quota dello stesso valore – per il controllo di Impregilo, si sente tradita.
Igli “esprime tutta la propria contrarietà e il suo giudizio negativo” rispetto all’accordo di collaborazione strategica e commerciale approvato dal Cda e siglato ieri da Salini e Impregilo. Secondo il gruppo di Tortona l’intesa “intende coprire l’impossibilità di una vera funzione e la presa di controllo assoluto di una società quotata senza lanciare, come obbligatorio, un’opa”.
A piazza Affari il titolo Impregilo guadagna l’1,19%, a 3,218 euro ad azione.
Per questo, come risulta a Milano Finanza, il gruppo Gavio sarebbe intenzionato a fare ricorso all’Antitrust e starebbe valutando di procedere per una richiesta dei danni subiti al Consiglio di amministrazione. Inoltre sembra che Igli voglia convocare un’assemblea cui sottoporre l’accordo approvato dal cda del 25 settembre.
L’accusa principale mossa all’accordo è che l’intesa violerebbe “il segreto industriale e il diritto alla riservatezza sui piani futuri e sulle opportunità di business custodite in Impregilo e concedono alla Salini un indebito e rovinoso vantaggio nei confronti di Impreiglo”. Infine Igli nota che all’interno del general contracto si è scatenato un conflitto di interessi “quotidiano, insanabile e pernicioso” che “cancella l’autonomia gestionale di Impregilo e il suo diritto-dovere di operare in piena indipendenza”.
