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Gas russo: pronto il piano Ue per ridurre la dipendenza con rinnovabili e Gnl. Sul petrolio partita aperta

Imagoeconomica

Il piano Ue per ridurre la dipendenza dall’import di gas russo con più rinnovabili, Gnl (gas naturale liquefatto) e maggiore risparmio energetico, è pronto. Lo ha detto Frans Timmermans, vice presidente Ue e commissario al green deal europeo. Sarà presentato mercoledì 18 maggio e ricalcherà la strada già percorsa con il Next Generation Eu. Il pacchetto per accelerare l’addio alle forniture da Mosca dovrebbe avere un valore di circa 200 miliardi.

Gas russo: il piano Ue è pronto, ecco come sarà

“Dobbiamo ridurre l’import di gas russo. Possiamo farlo – spiega l’eurocommissario intervistato da Radio24 – quando avremo già contratti con altri paesi sul Gnl, ma dobbiamo anche risparmiare sull’energia e introdurre con maggiore urgenza le rinnovabili. Su quest’ultimo fronte dobbiamo andare più veloce. Questa sarebbe la soluzione: alternative su import da altri paesi, risparmiare sull’energia e accelerare sulle rinnovabili. Presenteremo delle proposte mercoledì, questa proposta si chiama RePower Ue. Per noi è importantissimo andare avanti con velocità”.

Il Next Generation Eu destina già almeno il 37% delle risorse definite dai piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) ad una poderosa spinta verso la transizione ecologica. Eppure “credo che l’accelerazione di cui abbiamo bisogno – precisa Timmermans – richiederà ulteriori investimenti. Questo coinvolge tutti gli attori dell’economia europea, il bilancio dell’Unione europea, ma i bilanci nazionali e la finanza privata”, gli investitori e le imprese “sono chiaramente pronti a farsi avanti e i fondi specifici dell’Ue sono adeguati”. Tuttavia, se fosse richiesto uno sforzo finanziario ulteriore, Timmermans non esclude che si possa ripetere l’esperienza del Next Generation Eu: “Se abbiamo bisogno di mezzi ulteriori – ha aggiunto – ci sarà una discussione a livello del Consiglio europeo e ho l’impressione che gli stati membri siano aperti perché abbiamo visto dopo il Covid un approccio comune nell’Ue e non escludo che potremo ripetere questa esperienza”.

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Gas russo: no al pagamento in rubli, la soluzione

Resta aperta la questione del pagamento in rubli del gas importato dalla Russia. Il pagamento in rubli è stato chiesto da Putin per aggirare le sanzioni europee dopo l’invasione in Ucraina ma la Ue ha posto il veto. I prossimi pagamenti sono proprio questa settimana, ecco allora l’escamotage trovato a livello europeo per salvare i contratti di Stati e aziende.

“Credo che abbiamo chiarito la questione negli ultimi giorni”, ha detto il vicepresidente Ue, ricordando che i pagamenti in rubli “comportano chiara violazione delle sanzioni e abbiamo dato una spiegazione di come possono agire le aziende e gli stati membri”. Aprire conti bancari presso Gazprom Bank per pagare in euro “non è una violazione, ma il conto può essere usato per aggirare le sanzioni, dunque dobbiamo assicurare che le sanzioni non siano aggirate e questo possiamo farlo con le istruzioni e spiegazioni che abbiamo fornito. Penso che adesso abbiamo chiarito la questione e spero che le aziende potranno lavorare senza problemi”, ha detto.

Embargo petrolio, si cerca ancora l’accordo tra i 27

L’intesa sull’embargo del petrolio russo non è ancora stata raggiunta ma Timmermans è più ottimista del sul collega Joseph Borrell responsabile per la politica estera della Ue. “Faremo il massimo per sbloccare la situazione ma non posso garantire che si arrivi ad un accordo perché le posizioni sono abbastanza forti: il mio ruolo non è di assegnare le colpe a qualcuno ma di costruire il consenso”, ha concluso.

Più ottimista Frans Timmermans che ritiene possibile arrivare ad un’intesa. “Dobbiamo riconoscere che l’Ungheria dipende quasi interamente dalla Russia per il gas e il petrolio. Dunque dobbiamo trovare anche per loro delle alternative, dimostrare una solidarietà a livello europeo, siamo pronti”. Proprio oggi l’argomento sarà sul tavolo della riunione dei ministri degli Esteri Ue e “spero possiamo trovare una soluzione nei prossimi giorni”, ha concluso Timmermans. Alla domanda se la soluzione potesse essere un “embargo differenziato” tra i vari Paesi, il vicepresidente Ue ha riposto che “abbiamo già proposto di dare ad alcuni Paesi che hanno delle difficoltà un po’ più tempo per introdurre questo embargo. Vediamo cosa possiamo fare nei prossimi giorni per assicurare anche il loro sostegno”.

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